L'oro raggiunge prezzo record, ma c'è lo zampino delle banche centrali

Le scommesse degli investitori sui prossimi cali dei tassi di interesse fanno levitare le quotazioni del bene rifugio

di Daniele Rosa
Lingotti d'oro
Economia

Oro, il bene rifugio nelle crisi

“Oro, il bene rifugio nelle crisi” mai assunto è stato così vero. Quando il mondo economico sembra andare a pezzi, quando le tensioni scuotono la finanza, gli investitori riscoprono il metallo giallo. Un qualcosa che ha tanti vantaggi: non si altera nel tempo, si puo’ riporre dappertutto, rivendere in un attimo, e sembra, al momento, più redditizio del mattone. Esempi della teoria sull’oro sospinto dalle crisi ce ne sono stati diversi e ad ogni epoca.

Dei tempi più recenti tre sono i più significativi: nel 2008 quando i dipendenti di Lehman Brothers uscivano dal palazzo della compagnia con in mano i propri scatoloni dando il via alla Grande Recessione e al terremoto nelle Borse mondiali, l’oro partì all’insù a razzo. Nel 2010 in piena crisi del debito sovrano con i paesi del sud Europa a rischio di insolvenza dei propri debiti il metallo giallo ripartì. E da ultimo nel 2020 quando la pandemia da Covid bloccò il mondo l’oro diventò il bene rifugio per eccellenza.

LEGGI ANCHE: Da Srl a società semplice: grazie a Meloni forte sconto fiscale per Grillo

Oro, raggiunto il massimo storico a 2100 dollari l'oncia

Ora il metallo ha raggiunto il suo massimo storico con 2100 dollari l'oncia, nonostante, apparentemente non ci siano situazione finanziariamente esplosive. E’ pur vero che l’economia europea cresce al rallentatore e lo spettro dello scoppio dell’immobiliare in Cina (un quarto del PIL del paese) incombe sempre ma il resto dell’economia mondiale che conta sembra non andare malissimo. 

L’economia cresce, soprattutto negli Stati Uniti. La battaglia contro l’inflazione, seppure non vinta, fa ben sperare, e i mercati azionari vivono un momento splendido, tra i massimi di S&P 500 ed Eurostoxx 50 europeo. Ma allora quali i motivi di questo boom dell’oro? Per gli analisti questo sta succedendo per diversi motivi: in primis perchè il dollaro si sta indebolendo e secondo perchè il rally sembra essere stato spinto dalla speculazione nel mercato dei futures e non da investitori del solo bene.

LEGGI ANCHE: Lamborghini come Luxottica, al via la settimana corta e aumento del salario

In aggiunta (e probabilmente il motivo più forte) anche le dichiarazioni di Jerome Powell della Fed sulla possibilità di anticipare i tagli sui tassi di interesse hanno aiutato il trend. L'aumento del 15% si è rafforzato con il default del Credit Suisse a marzo. E poi non si possono dimenticare le due guerre che sembrano non avere fine, in Israele e Ucraina, e che creano destabilizzazione. Ovviamente la mancanza di sicurezze favorisce la corsa all’oro.

Secondo il World Gold Council, una banca centrale su quattro ha previsto di aumentare le proprie riserve auree nei prossimi 12 mesi. Certo è che così come per le criptovalute ora in ascesa (Bitcoin a 40.000 dollari) la sfera di cristallo non è sufficiente a capire totalmente il trend del metallo. Aldilà dei motivi speculativi evidenti e le instabilità geopolitiche sembra essere abbastanza certo che gli investitori abbiamo cominciato a "fiutare" che le banche centrali stiano iniziando a considerare di far calare i tassi di interesse e questo puo’ davvero favorire i movimenti all’insù.

Tags:
bitcoininvestitorioropowelltassi