La Cina è andata in crisi. Stop crescita dopo 10 anni e fuga capitali esteri
Pesano i durissimi lockdown per l'emergenza Covid e la situazione geopolitica. Si teme che la guerra si spinga sempre più verso Est e coinvolga anche Pechino
Crisi cinese, tra geopolitica e lockdown. L'analisi del delicato momento
Incredibile ma vero. Il Paese che è cresciuto di più a livello economico negli ultimi 10 anni adesso è entrato in crisi. La Cina improvvisamente tra febbraio e marzo del 2022 fa registrare deflussi da bond e azioni per oltre 17 miliardi, significa che gli investitori esteri sono in fuga da Pechino. I motivi - si legge sul Sole 24 Ore - sarebbero legati a due principali ragioni. La prima è dovuta al pesantissimo lockdown imposto dal governo cinese in diverse Regioni che hanno fatto registrare casi di Covid. La linea scelta è stata quella della chiusura di tutte le attività e l'isolamento forzato dei contagiati in strutture dedicate, con moltissimi disagi segnalati.
L'altro motivo - prosegue il Sole 24 Ore - è da ascrivere al delicato momento geopolitico. La Cina di fatto sulla guerra in Ucraina in corso ormai da quasi tre mesi ha deciso di non schierarsi apertamente. Da una parte cerca di prendere le difese della Russia ma senza farlo in maniera esplicita e dall'altra spinge per una soluzione di pace. Il timore degli investitori esteri è che il conflitto tra Occidente e Russia in corso si possa estendere sempre più ad Est, coinvolgendo appunto anche la Cina. Segnali di un radicale cambiamento degli attuali equilibri del mondo.