La Commissione europea contro Apple Pay: abusa di posizione dominante
L'accusa è di impedire agli sviluppatori di applicazioni di portafogli mobili di accedere al software e all'hardware sui suoi apparecchi
Lapresse
Apple Pay, accuse di abuso di posizione dominante dall'Ue
Una brutta tegola su Apple Pay: la “costola” di Apple che si occupa di pagamenti è stata formalmente accusata dalla Commissione Europea di abuso di posizione dominante nei portafogli mobili sui terminali che impiegano come sistema operativo iOS, il prodotto che permette alle “macchine” di Cupertino di girare.
Per l’esecutivo europeo, infatti, Apple starebbe limitando la concorrenza nei portafogli mobili sul proprio software. Tant’è che la Commissione ha inviato una comunicazione preliminare in cui si imputa all’azienda guidata da Tim Cook di impedire agli sviluppatori di applicazioni di portafogli mobili di accedere al software e all'hardware sui suoi apparecchi, a beneficio della soluzione proprietaria, ApplePay.
La replica della casa di Cupertino
Apple Pay "è una delle molte opzioni per effettuare pagamenti". Così Apple risponde all'accusa di abuso di posizione dominante da parte dell'Antitrust Ue, che ha avviato un'inchiesta formale per restrizione della concorrenza contro la Big tech Usa. L'azienda di Cupertino assicura che "collaborerà con la Ue" e osserva che Apple Pay "centra gli standard per la sicurezza e la privacy".
I precedenti
Non è la prima volta che Apple si trova al centro di controversie con l’Europa. Il mese scorso era stata lanciata una class action da 5 miliardi complessivi contro l’App Store per la gestione di accesso a determinate applicazioni. E nel 2020 il Vecchio Continente aveva perso una controversia con Apple per il domicilio fiscale. Insomma, un’inimicizia di lunga data.