La Fed smorza gli entusiasmi dei mercati: "Nessun abbassamento dei tassi"

Nelle minute della riunione del 26 luglio scorso si legge che l'obiettivo rimane riportare l'inflazione al 2%

Economia
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La Fed non abbasserà i tassi a breve

Nel valutare l'orientamento appropriato della politica monetaria la Fed "sarebbe pronta ad aggiustare l'orientamento della politica monetaria se dovessero emergere rischi che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi”. Lo si legge nelle minute della riunione del Fomc dello scorso 26 luglio, in cui si era deciso un innalzamento dei tassi di interesse da 75 punti base. Nel testo si ribadisce che la Fomc è fortemente impegnata a riportare l'inflazione al suo obiettivo del 2%. “Le valutazioni del Comitato terranno conto di un'ampia gamma di informazioni, tra cui i dati sulla salute pubblica, le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni e le aspettative di inflazione e le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni e le aspettative inflazionistiche e gli sviluppi finanziari e internazionali" si legge infine. 

 “I recenti indicatori di spesa e produzione si sono attenuati. Ciononostante, l'aumento dei posti di lavoro negli ultimi mesi e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L'inflazione rimane elevata, a causa degli squilibri della domanda e dell'offerta legati alla pandemia e all'aumento dei prezzi di cibo e dell'energia e pressioni più ampie sui prezzi”. Lo si legge nelle minute della riunione della Fomc, braccio operativo della Fed, dello scorso 26 luglio a sostegno della decisione di innalzare, per la seconda volta consecutiva, di 75 punti base il costo del denaro. Alla luce del recente rialzo dei tassi di interesse la Fed si dice consapevole che “è probabile che ad un certo punto sia opportuno rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi”. “Il Comitato cerca di raggiungere la massima occupazione e un'inflazione al 2% nel lungo periodo. A sostegno di questi obiettivi, il Comitato ha deciso di innalzare l'intervallo del tasso dei fondi federali e prevede che saranno opportuni continui aumenti dell'intervallo obiettivo – si legge poi – il Comitato continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca, come descritto nei Piani per la riduzione delle dimensioni del bilancio della Federal della Federal Reserve pubblicati a maggio”.

Bene (ma non benissimo) il pil europeo

In lieve crescita sia il Pil sia l'occupazione nell'Unione europea e nell'eurozona nel secondo trimestre 2022. Nonostante il conflitto in corso in Ucraina da quasi 6 mesi e lo spettro di una possibile recessione l'Eurostat nella sua stima flash calcola che il Pil destagionalizzato e' aumentato dello 0,6% congiunturale nel secondo trimestre con una previsione del 3,9% su base annua. Nel primo trimestre il Pil era cresciuto dello 0,5% nell'area dell'euro e dello 0,6% nell'Ue. Il numero degli occupati, invece, nel secondo trimestre del è aumentato dello 0,3% congiunturale e del +2,4 su base annua. Nel primo trimestre dell'anno l'occupazione era salita dello 0,6% congiunturale e del 2,9% tendenziale.