Il grande esodo da OpenAi: da Elon Musk a Brockman, 9 su 11 fondatori hanno abbandonato la "mamma" di ChatGPT

L'uscita di John Schulman per Anthropic e la recente partenza del presidente Greg Brockman sono solo gli ultimi episodi di una lunga serie di turbolenti cambiamenti interni. Nel cda sono rimasti solo due dei co-fondatori

di Redazione Economia
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Fuga da OpenAI: nove fondatori su undici abbandonano la "nave"

Dal 2015, anno della sua fondazione, OpenAI ha visto il proprio team di fondatori ridursi drasticamente. Oggi, tra gli undici membri originari, solo il Ceo Sam Altman e il ricercatore di punta Wojciech Zaremba sono rimasti nel cda. L'uscita di John Schulman per unirsi ad Anthropic e la recente partenza del presidente Greg Brockman, avvenuta all'inizio di agosto, sono solo gli ultimi episodi di una serie di tumultuosi cambiamenti interni.

Il caos all’interno di OpenAI è esploso con il licenziamento, alquanto controverso, di Sam Altman lo scorso novembre, seguito da un rapido ritorno del Ceo dopo soli cinque giorni. Questo evento ha scatenato una cascata di defezioni tra i leader e i ricercatori chiave. A maggio, il direttore scientifico Ilya Sutskever, che aveva sostenuto il licenziamento di Altman, aveva lasciato l’azienda, per poi rientrare poco dopo. Anche Jan Leike, uno dei principali ricercatori, aveva abbandonato OpenAI in polemica con la direzione, e trasferirsi poi ad Anthropic.

In realtà, la catena di licenziamenti era iniziata già con Elon Musk, uno dei fondatori e finanziatore iniziale, che se n’era andato nel 2018. Da allora, il "ritmo" non si è più fermato: Pamela Vagata, Vicki Cheung e Trevor Blackwell hanno seguito le sue orme, abbandonando OpenAI e trovando nuovi sbocchi nella concorrenza.

Ora il futuro della mamma di ChatGPT è appeso a un filo sottile. Gli investitori sono preoccupati per la stabilità dell'azienda, soprattutto di fronte a tensioni interne crescenti e alla concorrenza agguerrita di giganti come Google e Anthropic.

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