La rovina della famiglia Maccaferri, cosa è rimasto degli Agnelli di Bologna
Dai fondi americani al Sigaro Toscano e ai palazzi. Ecco che cos'è rimasto della famiglia Maccaferri
Maccaferri, cosa è rimasto degli Agnelli di Bologna
La "Ditta Maccaferri Raffaele officina da fabbro" fu registrata il 3 maggio 1879, dando il via a una straordinaria avventura imprenditoriale. Nel 2018, proprio all'inizio della crisi economica, il gruppo vantava un fatturato superiore a 1,1 miliardi di euro, più di 5.000 dipendenti e 32 società attive in vari settori come costruzioni, energia, biotecnologia, agroalimentare, immobiliare e in particolare nella produzione del Sigaro Toscano.
La famiglia Maccaferri, soprannominata gli "Agnelli di Bologna", era così rinomata da meritarsi uno spazio espositivo dedicato all'interno del Museo della storia di Bologna. Tuttavia, ironicamente, Palazzo Pepoli è ora chiuso a tempo indeterminato e dell'impero gestito dalla famiglia non rimane più nulla. In passato, i fratelli Maccaferri avevano rifiutato le offerte di acquisizione da parte di fondi di investimento come Carlyle, Taconic e Apollo, ma alla fine il gruppo è fallito o è stato venduto a prezzi bassi, spesso agli stessi fondi precedentemente respinti.
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Il fallimento della Seci, la holding di famiglia fondata nel 1949, ha lasciato un debito di oltre 650 milioni di euro. Gli immobili, al centro di un'inchiesta per bancarotta, sono stati trasferiti e poi venduti a Europa Investimenti. Apollo ha acquisito la holding per 83,4 milioni di euro, garantendo il pagamento completo delle spese legali e il soddisfacimento dei creditori prioritari e obbligazionisti. Per i creditori chirografari, è stato promesso un rimborso del 21,5%.
Le cessioni di asset sono già iniziate, inclusa la vendita del 50% di Palazzo Zambeccari e del Sigaro Toscano, la cui partecipazione di maggioranza era garantita da un bond di 90 milioni. I precedenti azionisti di minoranza hanno raggiunto un accordo con Apollo e hanno acquisito il controllo completo.
Nel settore industriale, Sampingranaggi è stata acquisita dal gruppo Bonfiglioli, Sampsistemi dai franco-svizzeri di Hvd e Samp cutting dagli americani di Stars Su. Officine Maccaferri, una delle aziende di punta, è stata acquistata da Carlyle e successivamente venduta ad Ambienta in una transazione da 500 milioni di euro.
Infine, rimane in sospeso una causa di responsabilità intentata dai curatori della Seci contro gli ex amministratori, con una richiesta di risarcimento di 322 milioni di euro. La causa è stata acquisita da Apollo e si prevede una possibile transazione in settembre. I Maccaferri dovranno risolvere anche questa vicenda per chiudere definitivamente la loro saga imprenditoriale.