Lavoro, ci sono 4 milioni di precari che guadagnano 10mila € l'anno. I numeri

I veri numeri sull'occupazione in Italia non sono ottimistici: una su tre di queste persone ha impieghi solo stagionali. Il report della Cgil

di Redazione Economia
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Lavoro precario, i numeri che fotografano l'emergenza italiana. I dati dell'Inps elaborati dalla Cgil

Un report della Cgil elaborato in base ai dati forniti dall'Inps, fotografa una grande emergenza in Italia, quella relativa al lavoro precario. Gli addetti a termine sono in servizio mediamente per soli 155 giorni all’anno e guadagnano - riporta Il Fatto Quotidiano - meno di 11 mila euro lordi. I settori che più di tutti contribuiscono a creare questi lavoretti sono legati principalmente al turismo: le agenzie di viaggio e noleggio, i servizi alle imprese, gli alberghi e i ristoranti. Ma anche la scuola pubblica, con il suo consueto esercito di oltre 200 mila supplenti precari, dà un apporto molto significativo, così come la Pubblica amministrazione in generale che in totale arriva a mezzo milione. Si tratta di numeri importanti, in questa condizione di precarietà in Italia ci sono 4 milioni di persone.

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La precarietà - prosegue Il Fatto - non è uguale in tutti i settori. Per esempio, mentre la media di giornate lavorative nella manifattura è di 177, in alberghi e ristoranti questa scende a 115. Ben più alta quella nell’istruzione, che si attesta a 196. Il settore alloggio e ristorazione ha anche la retribuzione media giornaliera più bassa, poco superiore ai 49 euro. Insomma, mentre di solito i contratti a tempo determinato - conclude il fatto - vengono presentati, da chi vuole incentivarli, come il canale di entrata verso impieghi stabili, i dati raccontano una storia diversa: la precarietà in Italia è sinonimo di sotto-occupazione, incostanza di reddito e quindi è tra le cause dei problemi salariali. Il 48,9% dei nostri lavoratori a termine ha meno di 35 anni.