Le auto elettriche cinesi ingolfano i porti di tutta Europa: ecco perchè
Nei porti del nord Europa, le automobili elettriche provenienti dalla Cina rimangono bloccate nei parcheggi portuali per lunghi periodi, fino a 18 mesi
Porti europei sempre più congestionati dalle auto elettriche cinesi
Il settore della logistica europea sta affrontando una crisi senza precedenti, con i porti del continente che si sono trasformati in veri e proprio parcheggi per automobili. Questo è quanto emerge da un allarme lanciato dal Financial Times.
Secondo quanto riportato dalla testata britannica, i costruttori e i distributori, soprattutto quelli provenienti dalla Cina, stanno abbandonando le automobili nei parcheggi dei terminal portuali a causa di diversi fattori, tra cui il rallentamento delle vendite di veicoli elettrici e varie complicazioni logistiche. Questa situazione è particolarmente critica in Cina, dove alcuni produttori, delusi dalle vendite al di sotto delle aspettative, hanno lasciato le loro auto nei terminal portuali per più di 18 mesi.
L'uso dei porti come parcheggi da parte dei distributori è diventato sempre più diffuso, con le automobili che vengono stoccate nei terminal anziché essere distribuite ai concessionari. Questo ha portato a un'ulteriore congestione dei terminal portuali, che già subiscono una forte pressione. Ad esempio, il porto di Anversa-Bruges ha registrato un significativo aumento delle automobili parcheggiate nei suoi terminal.
Le autorità portuali stanno cercando di affrontare questa situazione chiedendo agli importatori di fornire una documentazione dettagliata sui loro piani di trasporto al di fuori dei porti. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il problema sembra destinato a peggiorare, con gli esperti del settore che parlano apertamente di "caos".
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Inoltre i ritardi e le congestioni non riguardano solo i terminal portuali, ma coinvolgono anche i trasportatori e i distributori. Con l'aumento delle esportazioni dalla Cina verso l'Europa e la prospettiva di dazi doganali, molti costruttori cinesi stanno cercando di anticipare le possibili restrizioni commerciali, aumentando ulteriormente la pressione sui terminal portuali europei.
Tuttavia, la gestione di questi trasporti si è rivelata problematica per molti produttori cinesi, che si sono trovati impreparati ad affrontare la complessità delle operazioni logistiche europee. La mancanza di strutture organizzative dedicate e le difficoltà nel trovare distributori capaci di garantire un servizio regolare hanno contribuito ad aggravare la situazione. Inoltre, la scarsità di camion disponibili rappresenta un ulteriore ostacolo, con molti operatori che preferiscono accettare ordini solo da aziende consolidate e in grado di garantire un volume costante di trasporti.