Libro d’Oro srl, la "bibbia" dell'aristocrazia pronta a cambiare pelle

La “bibbia” dell’aristocrazia italiana non è un grande affare: il bilancio 2022 della Libro d’Oro srl, s’è infatti chiuso con una perdita di 36mila euro

di Andrea Giacobino
Economia

Libro d’Oro srl, la "bibbia" dell'aristocrazia in perdita è pronta a cambiare pelle

La “bibbia” dell’aristocrazia italiana non è un grande affare e forse per questo cambierà pelle. Il bilancio 2022 della Libro d’Oro srl, società basata a Torino che pubblica il volume di colore azzurro ove sono indicate tutte le famiglie aristocratiche del Paese con i loro rami genealogici e relativi aggiornamenti, s’è infatti chiuso con una perdita di 36mila euro (il 2021 aveva segnato invece un piccolo utile di 93mila euro) a fronte di vendite scese anno su anno da 189mila a 144mila euro.

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Azionisti della srl presieduta da Fabrizio Antonielli d’Oulx e di Costigliole sono fra gli altri la principessa Mafalda di Savoia-Aosta, la principessa Olimpia Torlonia, il principe Vitaliano Borromeo Arese (imparentato con John Elkann), Lucio Igino Zanon di Valgiurata presidente e azionista del Credito Emiliano, Marco Galateri di Genola imprenditore e investitore (e fratello di Gabriele, ex presidente di Assicurazioni Generali), Moroello Diaz della Vittoria consigliere di Aon Italia e Poste Vita, Filippo Corsini dell’omonima famiglia patrizia fiorentina e l’imprenditore vinicolo Francesco Marone Cinzano.

L’assemblea dei soci (rappresentanti il 42% del capitale), che poche settimane fa ha approvato il bilancio all’unanimità, s’è tenuta a Roma nella Villa Magistrale che appartiene al Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom), messa a disposizione da Fra’ John T. Dunlap, nominato da Papa Francesco Luogotenente di Gran Maestro dello Smom. Durante l’assemblea è emerso che la 27esima edizione del Libro d’Oro andrà in stampa fra due anni e che la società non farà causa a un’omonima pubblicazione edita da Ettore Gallelli. Ma la importante novità è “un’idea attualmente al vaglio del consiglio d’amministrazione - dice il verbale - relativa alla costituzione di un’associazione”, perché “entrare a farne parte ed uscirne per dimissioni od altre ragioni sarà molto più facile e rapido rispetto alla srl”.

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