Lisanza, 4,7 mln di debiti: verso la proposta di concordato

Il Tribunale di Busto Arsizio ha nominato Giulio Broggini quale commissario della società specializzata in lingerie e calzature da donna

di Andrea Giacobino
Economia

Lisanza, c'è tempo fino al 2 ottobre per la proposta di concordato. Broggini nominato commissario

Lisanza, l’azienda di Sesto Calende che dal 1920 opera nel settore della lingerie per donna, ha tempo fino al prossimo 2 ottobre per depositare una proposta di concordato che le consenta di uscire dalla crisi. E’ la decisione presa qualche giorno fa da Nicolò Grimaudo, giudice delegato del tribunale di Busto Arsizio, che ha nominato Giulio Broggini quale commissario.

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Lisanza ha chiuso il 2022 con ricavi per 3 milioni di euro e un utile di 470mila euro ma a fronte di un patrimonio netto di 921 mila euro figurano debiti per 4,7 milioni, di cui 1,7 milioni verso banche.

La società vede il consiglio d’amministrazione presieduto da Marco Calleri (manager che in passato ha ricoperto importanti ruoli dirigenziali in società come Linclalor, Perofil, Sara Lee e Maglificio Olcese) e composto dagli amministratori delegati Paolo Sammarone (con esperienze in Gabel, Lovable e Coin per lo sviluppo commerciale già manager di Coin, Ovs e Gruppo Armani, per lo sviluppo prodotto, marketing e comunicazione) e Rosanna Buccaro già manager di Coin, Ovs e Gruppo Armani.

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L’azienda fu fondata da Liberata Bodio che nel 1920 dopo aver imparato l’arte della maglieria confezionando calze, guanti e maglioni per le famiglie dei soldati in guerra sul fronte del Carso decise di riversare il suo entusiasmo fondando il Maglificio Lisanzese dando vita al suo brand “Lisanza”, usando filati naturali pregiatissimi, intessuti per realizzare maglieria, lingerie e corsetteria. La società è controllata al 100% dalla Mrp di Calleri (41%) con Sammarone e Buccaro ciascuno al 24,5%.

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