Lo sciopero è stato un flop: Salvini batte Landini quattro a zero
Se si fosse trattato di una partita di calcio potremmo dire che il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha battuto quattro a zero Landini
Lo sciopero è stato un flop: Salvini batte Landini quattro a zero. Scomparsi Schlein e Conte che avevano fiutato il disastro
Se si fosse trattato di una partita di calcio potremmo dire che il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, nonché vicepremier, ha battuto quattro a zero il leader della Cgil Maurizio Landini, alleato per l’occasione con Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. Il primo è stato un autogoal che non ci si aspettava da un giocatore come il sindacalista che ha proclamato uno “sciopero generale” che non era tale perché mancavano molti settori produttivi e quindi non poteva essere applicata la relativa normativa. Il secondo goal lo ha preso quando ha accusato di politicizzazione il Garante che applicava solo la legge.
Il terzo goal lo ha subito quando ha deciso comunque di andare avanti, sebbene le indicazioni del Garante, che è una figura istituzionale, fossero non solo chiarissime ma anche supportate da norme e codici ben precisi. Il quarto goal invece è merito proprio di Salvini visto che lo sciopero, nonostante alcuni contorsionismi aritmetici della sinistra, è stato un flop ed è miseramente fallito. Salvini, dal canto suo, ha giocato bene la partita non cedendo mai alla tentazione di politicizzare la vicenda e rimanendo rigorosamente nell’alveo istituzionale, senza commette sbavature e accontentandosi di osservare soddisfatto il suicidio di Landini, dopo aver fatto ricorso alla precettazione per la prima volta nella storia repubblicana.
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E già è cominciata la resa dei conti in Cgil con l’opposizione interna che mugugna e lo accusa di avventurismo ed in effetti non ha tutti i torti. Terminata la vicenda istituzionale la Lega ha diramato un comunicato manifestando una “grande soddisfazione alla luce dei numeri delle adesioni, vista anche la scarsa partecipazione a partire dal settore trasporti".
Il ministro ha poi continuato: “Non ho sconfitto Landini, ma è la vittoria del buonsenso. Una minoranza ha legittimamente avuto la possibilità di manifestare, senza bloccare milioni di italiani". Landini ha stimato i dati con una adesione del 70% nei trasporti e nel 100% nei porti, con l’80% nella logistica. Ma il ministro ha dato su X una lettura completamente diversa della giornata di sciopero: “Il 95% dei lavoratori di Ferrovie dello Stato non ha scioperato. Vince il buonsenso!”.
E poi ancora: “Mentre una parte di sindacati (di sinistra) trova utile scioperare insultando, opponendosi pregiudizialmente al governo anziché discutere le questioni nel merito, i numeri (con poche adesioni, soprattutto nel settore dei trasporti) ci dicono che, grazie al nostro intervento, milioni di italiani hanno potuto viaggiare, lavorare, prendersi cura della propria salute e di quella dei propri cari senza disagi. Il pragmatismo che gli italiani si aspettano da istituzioni serie”.
Il flop si stava delineando quando nel frattempo a Piazza del Popolo a Roma, luogo iconico della destra, Cgil e Uil indicevano una manifestazione nostalgica in cui i due leader Landini e Bombardieri cercavano di accelerare i tempi presaghi del disastro imminente: "Questa piazza è una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale", ha scandito Bombardieri guardando con terrore l’orologio. In piazza non si sono visti Elly Schlein e Giuseppe Conte che avevano fiutato l’aria e avevano dato una clamorosa buca a Landini per evitare di condividere il flop dello sciopero. A proposito, presenti erano invece il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e il capo dei Versi Angelo Bonelli, i due, per intenderci, che hanno sponsorizzato in tutti i modi Aboubakar Soumahoro, e poi si è visto come è andata a finire.