Manovra, legge di Bilancio verso l'Aula: salta l'aumento degli stipendi per i ministri non parlamentari, niente rincari per i pedaggi in autostrada

Nella notte sono stati approvati numerosi emendamenti: fra le principali novità è saltata l'equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti

di Redazione
Economia

Manovra verso l'Aula, salta l'aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari 

La seduta notturna della commissione Bilancio sulla manovra non è bastata per chiudere l'esame degli emendamenti.L'obiettivo resta comunque quello di chiudere in giornata con il via libera al mandato ai relatori. Nella notte sono stati approvati numerosi emendamenti. Fra le principali novità, è saltata l'equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti: avranno solo rimborsi spese. Salta anche l'incremento dell'1,8% per il 2025, delle tariffe autostradali. Arriva invece un fondo per il servizio di sostegno psicologico agli studenti nelle scuole, con una dotazione di 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni a decorrere dal 2026.

Si riduce da 40 a 20 anni la proroga delle concessioni elettriche. Lo prevede un emendamento riformulato dei relatori alla manovra, che dimezza i tempi rispetto alla versione iniziale. La rimodulazione delle concessioni in essere, anche sotto il profilo della durata, in coerenza con la durata degli investimenti e comunque per non oltre 20 anni, è legata all'approvazione dei Piani straordinari di investimento, si legge nel testo.

Il maggior gettito derivante dalla proroga andrà a ridurre, si legge nel testo dell'emendamento riformulato, le bollette per gli utenti: le eventuali maggiori entrate correnti confluiscono in un Fondo costituito presso il Mef destinato prioritariamente alla riduzione dei costi energetici delle utenze domestiche e non domestiche.

Cambia la norma sul divieto ai compensi extra Ue, la cosiddetta norma anti-Renzi. Un emendamento riformulato dei relatori alla manovra esclude i componenti del governo (inclusi inizialmente), introduce il vincolo di un'autorizzazione e fissa un tetto ai compensi. La norma riguarda solo presidenti di Regione e delle province autonome di Trento e Bolzano e i parlamentari, fatta eccezione per coloro che sono stati eletti all'estero: non potranno "accettare, durante il proprio mandato, contributi, prestazioni, controprestazioni o altre utilità erogati, direttamente o indirettamente, da parte di soggetti pubblici o privati, anche mediante interposizione di persona o di società o enti, non aventi sede legale e operativa" nell'Ue o paesi dello spazio economico europeo. Il divieto "non si applica in caso di preventiva autorizzazione" degli organi di appartenenza, solo nel caso in cui il compenso percepito non superi i 100.000 euro l'anno

Salta l'equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti. Lo prevede un emendamento riformulato dei relatori alla manovra, che riscrive la norma, prevedendo per i ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma solo il "diritto al rimborso delle spese di trasferta per l'espletamento delle proprie funzioni". A questo fine è istituito presso la Presidenza del consiglio dei ministri un Fondo con una dotazione di 500.000 euro annui dal 2025. Le risorse sono destinate alle Amministrazioni interessate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia. 

Via libera a un emendamento della Lega alla Manovra, riformulato, che introduce un bonus per l'acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica per sostituire apparecchi obsoleti. Il contributo può corrispondere al massimo al 30% del costo dell'elettrodomestico e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio, elevati a 200 se l'Isee del nucleo familiare dell'acquirente è sotto i 25mila euro. Il contributo è fruibile per un solo elettrodomestico. 

Arriva il Fondo per la cura e prevenzione dell'obesità. Lo prevede un emendamento alla Manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. L'emendamento, a prima firma di Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio ala Camera, introduce, al fine di finanziare futuri interventi normativi in materia di prevenzione e cura dell'obesità, nello stato di previsione del Ministero della Salute, l'istituzione di un fondo con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027.

Salta nella manovra l'aumento delle tariffe autostradale dell'1,8%. Il governo, anche su richiesta delle opposizioni, ha chiesto ai relatori di ritirare l'emendamento, presentato venerdì sera, che prevedeva l'aumento dell'1,8% nel 2025, in linea con l'inflazione programmata. La proposta conteneva anche la proroga al 30 giugno 2025 della scadenza per l'aggiornamento dei piani economico-finanziari delle concessioni autostradali

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