Manovra, caccia a 4 mld per finanziare il taglio dell'Irpef per chi guadagna fino a 60mila €
Il governo punta a una nuova sforbiciata dal 35 al 33% per la tassa sulle persone fisiche e si va avanti anche per la riduzione del cuneo fiscale
Manovra, tagli al cuneo fiscale e all'Irpef. Ma gli ulteriori aiuti al ceto medio hanno un costo di 4 miliardi
La prossima manovra finanziaria comincia a prendere forma, il governo lavora in particolare su due misure chiave, oltre alla conferma della riduzione del cuneo fiscale si punta su un taglio dell'Irpef ancora più consistente: l'idea è di scendere dal 35 al 33%. Provvedimenti importanti per dare respiro ai lavoratori del ceto medio, ma per finanziare questa ulteriore sforbiciata dell'Irpef servono molte risorse: almeno 4 miliardi. L'esecutivo - riporta Il Sole 24 Ore - vuole prorogare o rendere strutturale il taglio al cuneo e l’Irpef a tre aliquote. È questa la sfida per la prossima legge di bilancio. Una scommessa importante, che si accompagna a un grande sogno: ovvero, fare quel salto di qualità promesso a più riprese dall’esecutivo e dalla sua maggioranza per dare un’ulteriore sforbiciata all’Irpef, specie per quanti hanno un reddito oltre 35mila euro – i quali non hanno avuto (e, presumibilmente, non avranno) alcun beneficio dalla riduzione del cuneo.
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Trasformare lo slogan politico in realtà però - prosegue Il Sole - non sarà così facile da realizzare, visto che il doppio intervento potrebbe costare al fisco appunto circa 4 miliardi di euro aggiuntivi all’anno. Il nodo risorse, quindi, è il grande ostacolo da superare anche se solo si volesse puntare a rendere permanenti e non provvisorie le misure su cuneo e “primo modulo” Irpef. Scenario, ovviamente, ancor più delicato se verrà scelta la via di avviare il “secondo modulo” Irpef. Il Tesoro sta valutando con particolare attenzione e potrebbe puntare sia alla riduzione dal 35 al 33% dell’aliquota Irpef intermedia, sia all’innalzamento a 60mila euro del limite del secondo scaglione, oltre il quale scatta l’aliquota del 43%, limite oggi fissato a 50mila euro.
La combinazione tra aliquota più bassa e scaglione più ampio potrebbe certamente premiare circa 8 milioni di persone del cosiddetto ceto medio che, stando alle ultime statistiche fiscali, nel range che va da 28mila a 60mila euro di reddito, rappresenta il 25% dei contribuenti che oggi pagano l’Irpef. Peraltro, per almeno 800mila di questi soggetti Irpef che stando alle ultime dichiarazioni sono tra i 50mila e i 60mila euro il taglio dell’aliquota sarebbe di dieci punti (dal 43% al 33% ipotizzato).