Manovra, la cura dimagrante al Superbonus: dal 110 al 36% per chi farà lavori di ristrutturazione dal 2025

Sconti fiscali meno vantaggiosi, soprattutto sulle seconde case

di Redazione Economia
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Manovra, il Superbonus diventa mini. Cosa cambia adesso per chi vuole ristrutturare 

Il governo Meloni ha approvato in Cdm la manovra finanziaria, una misura da 30mld complessivi che comprende diversi provvedimenti chiave per il Paese. Su tutte la conferma dei tagli del cuneo fiscale e dell'Irpef. C'è spazio anche per i bonus edilizi, nonostante le conseguenze del Superbonus 110%. Ma bisogna scordarsi le vecchie agevolazioni degli anni precedenti, le cifre sono molto inferiori: meno vantaggi soprattutto sulle seconde case. Con il rischio, per chi effettuerà lavori di ristrutturazione dal prossimo anno, - riporta Il Sole 24 Ore - di incappare in un aumento di pressione fiscale a causa degli sconti meno vantaggiosi e del nuovo tetto per le spese detraibili. Utilizzando un termine giuridico, è l’effetto di un combinato disposto: da un lato, la riduzione dell’aliquota di agevolazione dal 50 al 36% che riguarderà le seconde case e, dall’altro, le soglie per fasce di reddito e dimensione del nucleo familiare che finiranno, comunque, per assottigliare il risparmio fiscale.

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Le unità immobiliari colpite dal taglio dal 50 al 36% dello sconto fiscale per le ristrutturazioni saranno potenzialmente - prosegue Il Sole - circa 10 milioni, come risulta dalle ultime statistiche del dipartimento delle Finanze e dell’agenzia delle Entrate. Da quei numeri emerge che le abitazioni residenziali locate sono circa 3,6 milioni, quelle concesse in uso gratuito sono poco meno di 800mila e, infine, quelle lasciate a disposizione del loro proprietario, senza utilizzi particolari, sono 5,7 milioni. In tutti questi casi da gennaio il bonus ristrutturazioni al 50% sarà inaccessibile, ma andrà utilizzato quello al 36% in caso di lavori di manutenzione straordinaria.

Prendendo l’esempio della prima fascia di reddito fino a 50mila euro, con un contribuente single, il limite massimo di spese detraibili sarà di 4mila euro. Vuol dire che il solo bonus mobili, se utilizzato per il suo intero massimale di 5mila euro di spesa, andrà a riempire tutta la capienza disponibile. A quel punto, l’aliquota del 50% per il bonus ristrutturazioni (in aggiunta al bonus mobili) diventerà solo teorica, perché sarà inutilizzabile.

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