Maserati in crisi, ma non è in vendita: i grandi soci rafforzano il controllo in Stellantis
Grazie ai numerosi buyback, le partecipazioni della famiglia Agnelli (con Exor), Peugeot e dello Stato francese sono aumentate dal 27% al 30%
Stellantis, Maserati non è in vendita
Negli ultimi mesi, si è parlato molto di una possibile vendita di Maserati a Ferrari, soprattutto a fronte dei risultati finanziari comunicati da Stellantis il 25 luglio 2024. I ricavi netti, pari a 85 miliardi di euro, hanno subito un calo del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023. L'utile netto è sceso a 5,6 miliardi di euro, registrando una diminuzione del 48%.
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha poi chiarito che ogni marchio del gruppo deve essere profittevole per restare all'interno del portafoglio della società: “Se non fanno soldi, dovremo eliminarli”. Da questo commento sono partite voci di una possibile cessione di Maserati, che ha visto un drastico calo nelle vendite e una perdita operativa rettificata di 82 milioni di euro nel primo semestre del 2024.
Nel dettaglio, nel primo semestre del 2024, Maserati ha venduto solo 6.500 unità, rispetto alle 15.300 del 2023 e le previsioni suggeriscono che le vendite annuali potrebbero non superare le 12.000 unità. Questo scenario ha alimentato speculazioni su una possibile vendita del marchio a Ferrari, che ha già controllato Maserati dal 1997 al 2005. Tuttavia, Ferrari, che oggi è indipendente e quotata in borsa, ha visto risultati finanziari positivi nel 2023 e nel primo semestre del 2024.
Il buyback da un 1mld e le implicazioni per i maggiori azionisti
Oltre ai risultati operativi, Stellantis sta perseguendo una strategia finanziaria significativa attraverso il riacquisto e la cancellazione di azioni proprie. Dal 2022, Stellantis ha speso circa 5,4 miliardi di euro per riacquistare e annullare azioni, riducendo così il numero totale di azioni in circolazione. Questo ha l'effetto di aumentare la percentuale di partecipazione dei principali azionisti.
Il 1° agosto 2024, Stellantis ha annunciato un ulteriore riacquisto di azioni per 1 miliardo di euro. Di queste azioni, solo una parte rimarrà in circolazione, mentre il resto sarà cancellato. Tuttavia, questo processo di cancellazione delle azioni influisce principalemente sulla distribuzione del potere all'interno di Stellantis. Exor, Peugeot e Bpifrance sono i principali azionisti e vedranno aumentare la loro percentuale di possesso e di voto. Attualmente, Exor detiene il 15,28% delle azioni, Peugeot il 7,62% e Bpifrance il 6,55%. Questi azionisti detenevano insieme il 27,8% del capitale alla nascita di Stellantis e ora controllano il 29,45% delle azioni.
Una clausola nello statuto di Stellantis prevede che un azionista con una partecipazione ininterrotta di almeno tre anni possa ottenere azioni con diritto di voto speciale e questa regolazione permette ai principali azionisti di aumentare ulteriormente la loro influenza e raggiungere una quota di controllo dei voti superiore al 45%, offrendo loro autonomia nelle decisioni future.
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Futuro di Maserati
Nonostante le speculazioni, Stellantis ha ufficialmente smentito le voci di una possibile vendita di Maserati e ha ribadito l’impegno a rilanciare il marchio. La crisi attuale di Maserati è parzialmente attribuibile ai ritardi nello sviluppo di nuovi modelli, come la berlina Quattroporte, cruciale per i mercati asiatici.