Nuovo contratto dei medici, arriva la firma: 290 euro in più in busta paga

È arrivata la firma del nuovo contratto dei medici per il triennio 2019-2021, contenente gli aumenti di stipendi e lo stop alle ore di lavoro "regalate"

di Redazione
Economia

Nuovo contratto dei medici, stipendi in aumento e meno staordinari. Che cosa cambia 

Sembra giunta al termine la complessa trattativa che ha visto impegnati medici, veterinari e sanitari per trovare l'intesa sul nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-21. Con la firma finale dei sindacati all’Aran arrivata martedì 23 gennaio, scaduto ormai da tre anni, si prevede un aumento di 289 euro lordi medi al mese (gli importi variano a seconda dei criteri di anzianità e carriera) per 13 mensilità, compresi gli arretrati pro capite tra i 6mila e i 10 mila euro che i camici bianchi vedranno in busta paga tra febbraio e marzo. 

Una tappa significativa per gli oltre 135.00 professionisti del settore, determinata dalla convocazione delle organizzazioni sindacali annunciata dall'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni (Aran). La prima convocazione si era tenuta il 18 gennaio per il Ccnl comparto Istruzione e Ricerca 2019-2021, e successivamente, il 23 gennaio, per il contratto della dirigenza sanitaria.

L'incremento economico è sicuramente uno degli aspetti più significativi del nuovo contratto e non solo per gli aumenti di stipendio, ma anche perchè per la prima volta si introduce un'indennità di specificità sanitaria per i profili non medici e veterinari. Oltre agli aspetti economici, il contratto segna significativi miglioramenti anche per quanto riguarda le condizioni di lavoro, tra cui la regolamentazione dell'orario di lavoro e le modalità di pronto soccorso. Viene anche introdotta la possibilità per le Asl di trasferire il personale tra diverse strutture, migliorando la gestione delle risorse umane, al fine di assicurare un ambiente di lavoro più equo e sostenibile. Ma tra le modifiche più attese è il fermo sulle ore extra di lavoro a segnare la svolta definitiva, infatti nel contratto si parla di stop al lavoro “regalato” oltre le 34 ore più 4 contrattualmente dovute. Con il nuovo contratto le ore extra andranno recuperate come ferie e riposo entro un anno e mezzo.

Il finanziamento totale per il rinnovo contrattuale ammonta a 618 milioni di euro, un investimento significativo che riflette l'importanza del settore sanitario soprattutto alla luce delle difficoltà incontrate durante la pandemia. Soddisfatto per la firma, Pierino Di Silverio, segretario del sindacato Anaao Assomed, afferma: "Ci sono luci ed ombre ma questo è senza dubbio un contratto positivo per vari aspetti. Infatti, abbiamo risolto il problema annoso dell'orario lavorativo eccedente, facilitato l'accesso alle carriere, ridotto la possibilità di utilizzare i medici come globetrotter costretti a spostarsi tra sedi lontane e introdotto e contrattualizzato gli specializzandi, tante novità positive, anche se c'è ancora molto da lavorare per rendere questa professioni più attrattiva".

E riguardo il prossimo turnover contrattuale 2022-24 i sindacati chiedono: "Una sorta di Dirigenza speciale, come per i magistrati, con uno status a sè, come ad esempio già accade per i magistrati, e questo implicherebbe che i per i dirigenti medici possano essere previste azioni diverse rispetto al resto della Pa e cioè un percorso distinto anche in relazione ad aumenti contrattuali e carriere, rendendo di fatto il contratto più libero."

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