Mediobanca, Delfin presenta la lista a cinque per il rinnovo del cda
I nomi sono Sandro Panizza, Sabrina Pucci, Cristina Scocchia, Massimo Lapucci e Jean Luc Biamonti
Delfin presenta le liste per il cda e il collegio sindacale
Il Consiglio di Amministrazione di Delfin ha approvato all’unanimità le liste dei candidati per il rinnovo del board e del collegio Sindacale di Mediobanca per il triennio 2024–2026. La lista di candidati per la carica di Consigliere di Amministrazione non indica un Presidente o un Amministratore Delegato ed è composta da: Sandro Panizza; Sabrina Pucci; Cristina Scocchia; Massimo Lapucci; Jean Luc Biamonti.
Nonostante il “cappello” di Delfin, è facile riconoscere anche la mano di Francesco Gaetano Caltagirone nella definizione delle liste per il board. Sandro Panizza, ad esempio, è l’ex group chief insurance & investment officer di Generali. E soprattutto era stato tra i “papabili” per la nomina a direttore generale del Leone in ticket con Luciano Cirinnà come amministratore delegato e Claudio Costamagna come presidente all’epoca della “battaglia” per il controllo di Generali.
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Sabrina Pucci e Massimo Lapucci nel board del Leone si sono seduti fino agli inizi del 2022 quando si dimisero in aperto contrasto con la strategia attuata dall’allora (e attuale) ceo Philippe Donnet. La prima è professoressa all’Università di Roma Tre. Il secondo è stato la mente che ha rianimato le Officine Grandi Riparazioni di Torino e segretario generale della Fondazione Crt. La quale ha schierato le sue azioni al fianco di Del Vecchio e Caltagirone durante l’assemblea che ha deciso le sorti del cda del Leone.
Poi ci sono Cristina Scocchia e Jean Luc Biamonti, più vicini a Del Vecchio. La prima è una delle manager più accreditate in Italia. Dopo l’esperienza come amministratrice delegata di Kiko, da un anno è al timone di Illy Caffè. Siede nel consiglio di amministrazione di Essilux, di Fincantieri e in passato in quello di Pirelli. Biamonti è un altro fedelissimo del patron di Luxottica. È presidente di Covivio e membro del board di Essilux. Inoltre è Presidente del Comitato Audit e Rischi di EssilorLuxottica e, da Febbraio 2022, Lead Director.
I candidati, si legge in una nota, sono dotati dei requisiti di indipendenza e posseggono competenze di alto profilo, in grado di supportare Mediobanca nel percorso di crescita tracciato nel suo piano strategico. La lista viene proposta con l’obiettivo di collaborare con tutti i membri del Consiglio e offrire un contributo alla realizzazione del Piano Industriale. La lista di minoranza non ha intenti competitivi nei confronti della lista di maggioranza del management, ma avrà l’obiettivo di portare il valore di un cambiamento costruttivo all’interno del Board.
“La visione che guida la lista di Delfin trova il suo fondamento nello spirito imprenditoriale che ha sempre animato il sistema economico italiano – si legge ancora nella nota - , e che il fondatore di Delfin Leonardo Del Vecchio ha impersonificato nella sua forma più alta e nobile. Delfin intende rappresentare questa visione, nell’interesse di tutti gli investitori, favorendo un processo di rinnovamento strategico e tecnologico in forza dalla complementarietà delle competenze e dei valori espressi dalla lista proposta”.
Contestualmente, Delfin ha presentato la lista di candidati alla formazione del Collegio Sindacale di Mediobanca, composta da: Mario Matteo Busso, sindaco effettivo; Barbara Tadolini, sindaco effettivo; Angelo Rocco Bonissoni, sindaco supplente. I nomi ci sono, quello che è certo è che i prossimi 25 giorni saranno molto intensi. È vero che Poste non eserciterà il suo diritto di voto in assemblea, ma è anche vero che rimane un centro di potere che potrà convincere qualche indeciso. Senza contare che rastrellare azioni di Piazzetta Cuccia significa ridurre la quota in mano ai fondi, storicamente vicini alla lista del board. E che vi sia stato parecchio movimento è testimoniato dal fatto che le azioni di Mediobanca sono salite – come ricorda La Stampa - del 34% in sei mesi, del 38% da inizio anno e addirittura del 51% negli ultimi 12 mesi, un segnale evidente di acquisti. La lista Delfin potrebbe quindi spingersi fino al 33%, ma in caso di affluenza al 70% resterebbe un altro 37% da conquistare. Assogestioni però per poter inserire un suo candidato dovrà superare la soglia del 2%. Resterebbe quindi un 35% a disposizione. Ecco perché si guarda con molto interesse alle mosse di Unipol (1,9%) e della Edizione dei Benetton (2%).