Meloni dice sì alla revisione delle rendite catastali: case aumentate di valore "grazie ai soldi di tutti i cittadini"

Misura giusta e sacrosanta per la premier. Trovato l'accordo tra Giorgetti, Salvini e Tajani

di Redazione Economia

Giorgia Meloni

Economia

Manovra, trovato l'accordo sulla revisione delle rendite catstali. Passa la linea Giorgetti

Il governo Meloni continua a lavorare alla prossima manovra finanziaria, ultime 24 ore di tempo prima del Cdm decisivo che definirà le linee guida della legge di Bilancio. Il ministro dell'Economia Giorgetti alla fine ha vinto la sua battaglia sulla revisione delle rendite catastali per gli immobili che hanno usufruito del Superbonus. La norma verrà inserita nel testo finale, in primo luogo - riporta Il Corriere della Sera - perché esiste una legge, in secondo luogo, come dice Meloni stessa, perché si tratta di una misura giusta e sacrosanta visto che "il valore delle case è aumentato grazie ai soldi di tutti gli italiani". La premier ha messo i litiganti intorno a un tavolo, due sere fa, probabilmente perché era stanca di dover gestire incomprensioni, mediare fra problemi seri e punture di spillo scambiati fra i colleghi a colpi di agenzie e dichiarazioni. E così finalmente Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini e Antonio Tajani hanno avuto modo di dialogare fra loro e chiarirsi, sotto gli occhi attenti della premier.

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Meloni, sul nodo della revisione delle rendite per gli edifici e gli immobili - prosegue Il Corriere - che hanno usufruito del superbonus è pienamente concorde con la sollecitazione arrivata dal Mef, e questo perché il valore economico di tanti immobili è aumentato "grazie ai soldi di tutti cittadini". E dunque una norma applicativa della legge varata lo scorso anno sarà necessaria, perché quelle rendite andranno aggiornate. Per il resto Meloni è tranquilla su una scrittura della manovra che a suo giudizio riuscirà a centrare l’obiettivo di confermare i tagli del cuneo dello scorso anno, ha perfettamente fiducia nel metodo, più decisionista che in altri passaggi, che il titolare del Mef sta adottando da qualche settimana.

Di sicuro al momento, almeno sulla sua scrivania di Palazzo Chigi o su quella del ministro dell’Economia, sono arrivati pochissimi progetti di risparmio dai singoli ministeri: sembra che il ministro Lollobrigida sia fra i pochi ad aver rinunciato ad alcune risorse. Ma se entro una certa data non arriveranno altre risposte dai singoli colleghi, allora Meloni ritiene più che corretta un’operazione di tagli lineari, tanto a te e tanto ad un altro.

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