Borsa, Ue volatile nel giorno della Bce. Milano chiude a -0.7%. Spread a 236

Nel giorno della fine del governo Draghi la Bce rialza i tassi di interessi oltre le attese di 50 punti base. A Milano profondo rosso per Poste, Tim e Bpm

Economia
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La Bce aumenta i tassi di 50 punti base: Europa volatile, Milano recupera e chiude a -0,7% 

Il giorno dopo lo choc per la fine del governo Draghi, bisogna fare i conti con i mercati. E con una Bce più aggressiva. La Banca centrale europea ha infatti rialzato i tassi di interesse oltre le attese, confermando che le preoccupazioni per l'inflazione superano per ora i timori di rischi di recessione.

I tassi sono aumentati di 50 punti base, e portati quindi allo zero per cento, mentre gli analisti aspettavano lo 0,25%. Non solo, ma il board dell'Eurotower ha promesso ulteriori aumenti dei tassi, forse già nella prossima riunione dell'8 settembre. Infine, Lagarde ha dato il via all'introduzione di un nuovo scudo anti spread, il Tpi. 

In una seduta alquanto volatile, con un buon recupero nel finale, la Borsa di Milano ha ridotto le perdite e ha chiuso con il Ftse Mib in calo dello 0,71% a 21.196 punti. Piazza Affari, che è stato il peggior listino in Europa, ha pagato la crisi di governo e le decisioni della Bce che non hanno scaldato l'animo degli investitori.  Le altre Borse europee hanno chiuso contrastate: Francoforte ha ceduto un marginale 0,27% con il Dax a 13.246 punti. Parigi ha guadagnato lo 0,27% con il Cac 40 a 6.200 punti e Londra è salita dello 0,21% con il Ftse 100 a 7.297 punti. 

Borsa, lo spread chiude a 236 punti dopo una giornata di forti tensioni sui titoli di stato 

Il differenziale dello spread tra Btp italiani e Bund tedeschi ha chiuso a 236 punti dopo una giornata di forti tensioni sui titoli di stato, vista la crisi di governo con le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. I rendimenti obbligazionari italiani, che avevano già affrontato un forte rialzo nei giorni scorsi al delinearsi dell'ipotesi di elezioni anticipate, oggi sono arrivati vicini a quota 250 punti base.

I Btp a 10 anni hanno chiuso la seduta con rendimenti al 3,58%, dopo che nel corso della giornata sono saliti fino al 3,70%. Da segnalare che oggi il differenziale dei titoli di stato italiani e' maggiore di quello della Grecia, uno degli altri Paesi europei ad alto debito pubblico.

Borsa, dal post Draghi alla Bce: il commento degli analisti 

Tornando al quadro politico italiano, "la scelta di M5S, Lega e Forza Italia di non sostenere più il governo di unità nazionale con a capo Mario Draghi"- ha spiegato Filippo Diodovich, senior market strategist di Ig Italia- avrà conseguenze fortemente negative sull’andamento dell’azionario italiano e aumenterà le tensioni sullo spread con un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di stato italiani".

"In merito al mercato obbligazionario, ha continuato Diodovich, crediamo che i timori degli investitori su un lungo periodo di instabilità politica in Italia possano portare lo spread nel breve termine a 250 punti base e nel medio sui 300 pb".

"Il meeting delle Bce, ha spiegato l'analista, in caso di un piano non convincente per evitare la frammentazione finanziaria dell’eurozona (scudo anti-spread) potrebbe contribuire a un ulteriore ampliamento dei differenziali di rendimento". Infine, ha concluso, "l’uscita di Draghi aumenta le probabilità che il Governing Council possa associare al nuovo programma di acquisto titoli condizionalità più stringenti del previsto".