Mercati, ora si scommette sull'Apocalisse. Boom di bond catastrofali: +38%

Crisi climatica/ Solo a maggio le emissioni hanno raggiunto i 4 mld: record storico per un mese. I Cat Bond hanno dato dal 2022 un ritorno medio annuo del 6,91%

di Redazione Economia
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Mercati, il boom dei bond catastrofali: un trend in continua crescita

In Borsa adesso si scommette sui cambiamenti climatici attraverso i Bond catastrofali, vale a dire strumenti di debito ad alto rendimento progettati dalle società del settore assicurativo per raccogliere fondi in caso si verifichino catastrofi naturali. Solo a maggio le emissioni hanno raggiunto i 4 miliardi: record storico per un mese. Ma il fenomeno non è nuovo sui mercati, i Cat Bond hanno dato dal 2022 un ritorno medio annuo del 6,91%: meglio di altri bond. Se lo scorso esercizio si è chiuso con emissioni superiori ai 16 miliardi di dollari (su un mercato che ne vale complessivamente quasi 50), registrando - riporta Il Sole 24 Ore - un balzo di circa 5,9 miliardi sul 2022 e battendo il picco precedente di quasi 2,4 miliardi di dollari, i primi cinque mesi del 2024 hanno segnato un balzo sull’anno precedente del 38% in termini di collocamenti.

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Nessuno, in realtà, - prosegue Il Sole - può stimare con precisione la dimensione o il percorso di una tempesta nei Caraibi. Ma stante lo scenario attuale, tra cambiamento climatico, densificazione immobiliare e inflazione, l’impatto finanziario di ogni stagione degli uragani è sensibilmente aumentato. Fatta eccezione per lo scorso anno: nel 2023 gli Stati Uniti hanno evitato i danni peggiori, "ma se le previsioni sono corrette, potremmo non essere così fortunati nel 2024", ha sottolineato Adam Kamins, economista di Moody’s Analytics, una divisione di Moody’s. Gli assicuratori e riassicuratori con questo strumento trasferiscono i rischi dal settore al mercato dei capitali. Questa tipologia di titoli in sostanza permette di diversificare le fonti di rischio, di ottenere al contempo alcuni benefici dal punto di vista dell’investimento finanziario e infine di limitare l’impatto della regolamentazione sulle riserve obbligatorie di capitale.