Meta affonda a Wall Street, i costi per l'IA penalizzano Zuckerberg
Il titolo ha perso quasi 200 milioni di capitalizzazione di mercato. Aumentano gli investimenti nell'IA, Zuckerberg: "Siamo ottimisti"
Meta, tonfo del 15% in Borsa: le spese per l'IA preoccupano Wall Street
La corsa all'intelligenza artificiale innervosisce gli investitori di Meta, che respingono la nuova richiesta di 'pazienza' di Mark Zuckerberg e a Wall Street fanno affondare il colosso a cui fanno capo Facebook e Instagram, col titolo che è arrivato a perdere fino al 15%.
In fumo 190 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Nei primi tre mesi i ricavi di Meta sono saliti del 27% a 36,46 miliardi di dollari mentre l'utile è più che raddoppiato a 12,4 miliardi. Risultati sopra le attese che non bastano però a rassicurare gli analisti e il mercato. Le previsioni per il trimestre in corso indicano infatti un rallentamento della crescita dei ricavi, che dovrebbero salire in media del 18% fra i 35 e i 40 miliardi di dollari. Ad accompagnare la frenata è un aumento delle spese per gli investimenti nell'IA per tenere il passo con i rivali Google, Microsoft e Amazon. Meta ha infatti ha rivisto al rialzo le stime per le spese di capitale del 2024 da 37 a 40 miliardi di dollari per "continuare ad accelerare gli investimenti nell'infrastruttura e sostenere la roadmap per l'intelligenza artificiale". E ha previsto un ulteriore aumento il prossimo anno.
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"Siamo più ottimisti e ambiziosi sull'IA. Abbiamo mostrato di poter costruire modelli e di essere una delle società leader per l'intelligenza artificiale nel mondo. Questo ci apre ulteriori opportunità rispetto a quelle che sono le più ovvie per noi", ha spiegato Zuckerberg chiedendo agli investitori 'pazienza' per le forti spese che, alla fine, si tradurranno in risultati. Le spese di capitale, ha avvertito la chief financial officer Susan Li, saranno probabilmente ancora più alte il prossimo anno per gli "investimenti aggressivi a sostegno delle nostre ambizioni nella ricerca per l'IA e gli sforzi per lo sviluppo di prodotti".
La previsione di spese ancora maggiori è una buona notizia pr Nvidia, il maggiore fornitore di chip per l'IA. Ma indica anche che gli investitori dovranno probabilmente prepararsi a spese più sostenute da parte dei colossi dell'hi tech prima di vederne benefici. Per ora è stata solo Meta a lanciare l'allarme spese, nelle prossime settimane toccherà agli altri colossi della Silicon Valley svelare i loro conti e le loro spese nell'IA, che si sta trasformando sempre più in una corsa di cui non si intravede una fine.