Migranti in regola ed energia nucleare. Confindustria, la ricetta di Orsini

Tutte le carte nel mazzo del nuovo presidente di Confindustria

di Redazione Economia
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Confindustria, Orsini: "Necessario un flusso di immigrazione regolare". E su Stellantis...

Industria 5.0, nucleare, immigrazione e taglio al cuneo fiscale. Sono questi i temi caldi sul tavolo di Emanuele Orsini, neo presidente di Confindustria e primo ospite confermato de La Piazza di Affaritaliani.it che si terrà come ogni anno a fine agosto a Ceglie Messapica (Brindisi). In un'intervista al Sole 24 Ore, Orsini ha spiegato che per far sì che l’Italia aumenti di competitività, deve puntare sull’industria. Come riporta il quotidiano economico, martedì, ha annunciato che vedrà il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Occorre rilanciare gli investimenti, che, ha detto il neopresidente, sono bloccati. Bisogna varare subito i decreti attuativi di Industria 5.0, ma non solo: siccome le risorse sono legate al Pnrr va individuata una misura con un orizzonte più a lungo termine, oltre a rendere ancora più efficaci i contratti di sviluppo.

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Passando all’energia, “la Spagna paga 14 euro a mwh, l’Italia 86”, fa notare Orsini. “Occorre ragionare sul nucleare di ultima generazione, mantenendo la rete elettrica nazionale. E nel frattempo adottare misure come il gas release. Occorre un mercato unico europeo dell’energia”, prosegue il numero uno di Confindustria.

Ma non solo. Tra le proposte che Orsini ha intenzione di presentare al governo c’è anche un piano casa, per dare abitazioni a basso costo ai lavoratori. Giovani, ma anche meno giovani e immigrati. “È importante che vi sia un’immigrazione regolare”, dichiara Orsini.

Facendo una breve parentesi, mentre il punto dell’energia nucleare è all’ordine del giorno anche per il governo (nonostante ci sia ancora qualche partito contrario), sul tasto dell’immigrazione Confindustria e governo hanno “esigenze” non facilmente accumunabili.

Mentre il presidente di Confindustria evidenzia la necessità di una politica migratoria che permetta un flusso regolato di lavoratori stranieri, essenziali per molti settori produttivi per sopperire alla mancanza di manodopera, l'approccio governativo tende ad essere più restrittivo, concentrandosi sulla sicurezza e sul controllo delle frontiere piuttosto che sull'integrazione economica dei migranti.

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E parlando proprio di lavoro, il presidente di Confindustria, come riporta il Sole24Ore, ha messo in evidenza il grande gap tra domanda e offerta di lavoro: la differenza che abbiamo nel reperimento delle figure professionali, cioè il 50% di quelle che le imprese cercano e non trovano, vale, ha specificato, 38 miliardi. Importanti le competenze: spingere sugli Its, su una formazione che sia in linea con le esigenze del mondo delle imprese “non voglio togliere i sogni a nessuno, ma bisogna stare ancorati alla realtà”.

Parlando di auto, anche l’automotive è sul tavolo di Confindustria: “Mi auguro che si mantenga il patto tra Stellantis e il paese e si produca un milione di auto. Ben venga un secondo operatore se porta tecnologia, non se viene in Italia solo ad assemblare”. La transizione green va realizzata, ma per l’Italia ha un costo di 1100 miliardi “è un tema di competitività”, italiana ed europea, dal momento che la Ue emette solo l’8% di CO2 a livello mondiale.

Infine, il presidente degli industriali lancia anche un messaggio al governo e all'opposizione, dichiarando, a nome dell'associazione, di essere disposti a collaborare"