Moda, rivalità tra i big del low cost: Temu si accaparra i fornitori di Shein
Dopo che l'e-commerce cinese ha interrotto i rapporto con le fabbriche che non rientravano nei requisiti minimi Temu si è accaparrato i suoi fornitori
Fast fashion, Temu "ricicla" i fornitori scartati da Shein
La competizione nel mondo del fast fashion è sempre stata agguerrita, ma da quando sono entrati in campo i colossi del fashion low cost, Shein e Temu, la rivalità è diventata sempre più efferata. Entrambi cercano di consolidare la propria posizione nel mercato globale, ma adottano strategie molto diverse per farlo, portando alla luce questioni cruciali sia sotto un punto di vista economico che etico.
Shein, il gigante del dragone in procinto di fare il grande passo verso l'IPO (Initial Public Offering), si trova nel bel mezzo di una revisione interna della sua filiera produttiva, da cui sarebbe emersa la mancata idoneità di svariate fabbriche cinesi che non rispettavano gli standard minimi richiesti per operare all'interno della sua catena di approvvigionamento. Requisiti come una forza lavoro di almeno 50 dipendenti e una superficie minima di 800 metri quadrati.
D'altra parte, Temu, la piattaforma affiliata alla società cinese Pdd Holdings, sta emergendo come un concorrente agguerrito, specialmente in Europa e negli Stati Uniti. Contrariamente a Shein, Temu non richiede requisiti minimi ai suoi fornitori, permettendo loro di attingere dai fornitori a basso costo scartati dalla concorrenza. Una strategia molto più flessibile e adatta a un'azienda che agisce più come un marketplace che come un rivenditore diretto.
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Il Financial Times ha segnalato che Shein sta eliminando i fornitori più piccoli e meno efficienti, mentre Temu sembra riciclare i partner scartati dalla concorrenza. Quindi mentre Shein mira a ottimizzare la catena di approvvigionamento per massimizzare la redditività, Temu è più focalizzata sull'espansione e sull'accessibilità dei fornitori. Entrambe le piattaforme hanno consentito a molte aziende cinesi di raggiungere clienti in tutto il mondo, ma questo successo ha un prezzo. I margini di profitto sono estremamente bassi, e le pressioni per velocizzare la produzione e abbassare i prezzi sono costanti.
Shein si prepara a raggiungere ricavi stratosferici entro il 2025 e mira a una valutazione altrettanto impressionante per l'IPO. Tuttavia, la concorrenza con Temu rimane una sfida significativa, poiché entrambe le aziende si contendono fette sempre più ampie di mercato.