Mps, Bper verso la fusione. Cimbri nega, ma è l'unica vera candidata
Bper risulta essere la miglior candidata per l'acquisizione della prossima quota del "Monte" che il Mef metterà sul mercato
Mps, Cimbri (Unipol) nega l'interesse di Bper per la fusione. Ma la banca di Modena resta la miglior candidata per il risiko bancario
“Non c’è nulla nell’immediato futuro”. A dirlo è Carlo Cimbri, presidente di Unipol, il quale prende le distanze da possibili interessamenti di Bper per il dossier Monte dei Paschi. Ma, come scritto da Affaritaliani.it, la partita è tutt'altro che chiusa. Manca circa una settimana, infatti, alla scadenza del lock-up del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla banca senese. La prossima quota a finire sul mercato dovrebbe essere del 10%. E il risiko bancario torna a far parlare di sè.
Riavvolgendo il nastro, il governo ha già ceduto una considerevole quota del “Monte”, vedendo la sua partecipazione diluirsi dal 64% al 26,7% per un incasso totale di circa 1,5 miliardi di euro. Ieri, martedì 25 giugno, il titolo di Mps ha registrato in Borsa un calo dell’1,77% scendendo a 4,54 euro per azione, ma nonostante ciò il titolo risulta interessante per un M&A capitalizzando 5,7 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto a inizio anno.
LEGGI ANCHE: Mps sempre più vicina alla privatizzazione e Lovaglio cerca investitori
Ma passiamo, dunque, ai fatti. Chi sarà il prossimo a entrare nel capitale? I nomi dei papabili acquirenti sono i soliti: Unicredit, Banco Bpm e Bper. Ma come ha affermato ieri il presidente di Unipol, Bper (controllata al 19% dal gruppo assicurativo) sembra lontana da un’operazione di questo tipo.
“Bper ha un suo percorso di crescita”, ha aggiunto Cimbri. “Ha da poco cambiato i vertici e Papa (Gianni Franco, il nuovo ad) ha davanti a sé un percorso delineato che è già così com’è”, ha spiegato.
LEGGI ANCHE: Bpm, Castagna: "Taglio dei tassi? Riparte il risiko bancario. Bce coraggiosa"
Ma il numero uno di Unipol ha preferito non dare un taglio netto alla questione, mettendo le mani avanti. "Il mercato è fatto di discontinuità", ha detto. "Si possono creare delle opportunità e non si può ipotecare il futuro. Penso a quanto accaduto con la Cassa di Genova. Non si può mai dire, ma oggi non c’è nulla”, ha dichiarato Cimbri.
Insomma, un’ipotesi di difficile realizzazione stando alle ultime notizie. Ma non impossibile. Anche perché, quale miglior candidato se non Bper per entrare in Mps? Una soluzione, questa, dunque, che non solo sembra la più adeguata, ma anche l’unica possibile. Rispetto agli altri due candidati più speculati dai rumor – Unicredit e Bpm - la sinergia più naturale si avrebbe proprio con Bper (qui, nel dettaglio, le motivazioni).
Per cui, nonostante le smentite di prammatica di Cimbri, ci sentiremmo di scommettere una fiche sul matrimonio tra la banca di Siena e quella di Modena.