Mps, l'appello ribalta la sentenza: assolti gli ex vertici Mussari e Vigni
I reati ipotizzati nel processo sono manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all'autorità di vigilanza
Mps, Mussari era stato condannato a 7 anni e 6 mesi
La Corte d'appello di Milano ha assolto l'ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari. In primo grado, l'8 novembre 2019, Mussari era stato condannato a 7 anni e 6 mesi e in appello la procura generale di Milano aveva chiesto di confermare la condanna con riduzione della pena a 6 anni e 4 mesi per intervenuta prescrizione di alcuni episodi.
Il processo arrivato oggi alla sentenza di secondo grado, di assoluzione per tutti gli imputati, è relativo a una serie di operazioni finanziarie realizzate dalla banca senese per coprire, secondo l'accusa, le perdite provocate dall'acquisto di Antonveneta. I reati ipotizzati nei confronti di tutti gli imputati nel processo sono, a vario titolo, manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all'autorità di vigilanza.
In particolare, al centro del procedimento ci sono i derivati Santorini e Alexandria, sottoscritti da Mps con Deutsche Bank e Nomura e che, secondo l'ipotesi accusatoria, sono serviti a nascondere la reale situazione finanziaria della banca senese e in particolare le perdite causate dall'operazione di acquisto di Antonveneta.
La Corte d'appello di Milano ha assolto due società del gruppo Deutsche Bank e Nomura nel processo agli ex vertici di Mps, che vedeva imputati gli istituti di credito per la legge 231/2001 sulla responsabilita' amministrativa degli enti.
La Corte ha assolto tutti gli allora dipendenti delle due banche imputati nel processo e ha quindi assolto le banche per l'insussistenza dei reati presupposti. Sono state inoltre revocate le confische di 64 milioni di euro a Deutsche Bank Ag e Deutsche Bank London Branch e quella di 88 milioni di euro a Nomura.