Mps, nel primo trimestre utile a 10 milioni

Nessuna novità sui tempi di approvazione da parte della Bce del piano industriale

Economia
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Mps, ricavi in calo del 4,6%

Monte dei Paschi di Siena ha presentato i conti del primo trimestre, i primi firmati dal nuovo amministratore delegato Luigi Lovaglio che è subentrato a Guido Bastianini lo scorso febbraio. Rocca Salimbeni archivia i primi tre mesi dell’anno con un utile netto pari a 10 milioni di euro. Un risultato decisamente migliore del trimestre precedente, che si era concluso con un rosso di 79 milioni, ma ben lontano dall’exploit dello stesso periodo dello scorso anno, quando l'utile era arrivato a 119 milioni. Il confronto anno su anno del risultato netto, si legge nella nota, “risente di un maggior contributo dalla cessione di titoli registrato nel primo trimestre 2021, nonché di minori accantonamenti ed inferiori oneri di sistema". La presentazione del piano industriale di Mps è in programma il 23 giugno prossimo. 

Attesa per l’approvazione della Bce del piano strategico

"La Banca sta fornendo tutti i chiarimenti richiesti dalle Autorità ma attualmente non vi è una stima precisa dei tempi necessari alle Autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi approvativi". Lo rende noto Mps, parlando del piano industriale che verrà presentato il 23 giugno prossimo. Il 17 dicembre scorso il cda di Mps ha approvato il Piano Strategico 2022-2026, che è stato poi presentato "alla Banca Centrale Europea, al Single Resolution Board e alla Dg Competition".

"Al momento - prosegue l'istituto senese - il Piano è in corso di revisione al fine di definirne in dettaglio le direttrici e le azioni sottostanti, di tener conto dell’evoluzione del mutato scenario economico e di recepire quanto derivante dal confronto con le Autorità". L’approvazione del piano rivisto "costituisce presupposto essenziale per l’avvio dei processi autorizzativi di cui sopra e le posizioni delle predette Autorità costituiscono a loro volta un presupposto indefettibile per l'operazione di rafforzamento patrimoniale prevista dal Piano".

In calo il fatturato anno su anno

Al 31 marzo 2022 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 783 milioni di euro, in calo del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale dinamica è da ricondurre soprattutto alla diminuzione degli altri ricavi della gestione finanziaria, che nel primo trimestre 2021 avevano beneficiato di maggiori utili derivanti dalla cessione dei titoli. I ricavi del primo trimestre 2022 registrano un aumento dell’8,7% rispetto al trimestre precedente. In particolare, si assiste ad una crescita degli altri ricavi della gestione finanziaria, che hanno beneficiato di maggiori utili da cessione titoli. In calo, invece, il contributo generato dalla partnership con AXA in ambito Bancassurance. Stabile il margine di interesse e in lieve flessione le commissioni nette (-0,6%).

Possibile shortfall

"Al 31 marzo 2023 potrebbe emergere uno shortfall di circa 500 milioni di euro, in linea con l’ammontare comunicato in sede di approvazione del bilancio 2021". Lo rende noto Mps in merito alle informazioni fornite su richiesta della Consob. Lo shortfall, sottolinea l'istituto senese, tiene in considerazione "la riduzione programmata di capitale collegata al phase-in Ifrs9" e assume "il pieno recepimento degli effetti inflattivi sui risk weighted assets connessi alle evoluzioni sui modelli di misurazione del rischio di credito per effetto delle Eba Guidelines, sull’aggregato patrimoniale Tier 1". La posizione patrimoniale prospettica, continua Mps, "è stimata in ipotesi di conferma del modello di business/operativo attuale, escludendo l’operazione di rafforzamento patrimoniale o altri contributi straordinari di capitale o emissioni subordinate".

Il governo accantona risorse

Il governo punta ad utilizzare a sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena parte dei 925 milioni accantonati questa settimana per programmi di rafforzamento patrimoniale delle società a controllo pubblico, riferiscono tre fonti a conoscenza del dossier riportate da Reuters. Mps ha annunciato un fabbisogno di capitale di 2,5 miliardi di euro, la cui dimensione effettiva sarà comunicata al mercato solo dopo che il nuovo amministratore delegato, Luigi Lovaglio, avrà preparato il nuovo business plan, atteso per il mese di giugno. L’accantonamento, però, fa pensare che la necessità potrebbe essere superiore ai 2,5 miliardi.

Altri dati economici

Il risultato operativo lordo del Gruppo risulta pari a 248 milioni di euro (280 mln di euro quello relativo al 31 marzo 2021), in aumento di 47 milioni di euro circa rispetto al trimestre precedente. Al 31 marzo 2022 il Gruppo ha contabilizzato un costo del credito clientela pari a 111 milioni di euro, in crescita rispetto ai 74 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell’anno precedente "per l’effetto della dinamica dei crediti deteriorati e della stima preliminare dagli impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina". Il costo del credito clientela del primo trimestre dell’esercizio 2022 risulta in riduzione rispetto a quello del trimestre precedente pari a 222 milioni di euro "che includeva un impatto negativo derivante da taluni affinamenti metodologici afferenti la valutazione delle inadempienze probabili usecured aventi una determinata vintage e minusvalenze registrate sui titoli rivenienti da cessioni/cartolarizzazioni di crediti non performing".

Al 31 marzo 2022 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a circa 6,0 miliardi di euro in flessione di 167 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 per effetto del decremento delle riserve da valutazione. Rispetto al 31 marzo 2021 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta "sostanzialmente stabile". Gli oneri operativi "sono in aumento trimestre su trimestre per effetto di alcune sopravvenienze attive registrate nel trimestre precedente e in calo dello 0,9% anno su anno, gli stock crediti deteriorati lordi sono pari a 4 miliardi di euro in calo anno su anno e trimestre su trimestre". L'Npe ratio lordo si attesta al 4,8% rispetto al 4,7% del 31/03/2021 e al 4,9% di fine 2021. La copertura complessiva Npe è in miglioramento al 50,8% con +2,8 punti percentuali trimestre su trimestre. Il costo del credito complessivo è di 56 pb, "anche alla luce dell’attuale incertezza macroeconomica". Il Cet1 fully loaded si attesta invece al 10,8% in crescita di 32 pb anno su anno e in flessione di 28 pb rispetto a fine 2021 (11,0%). Il Cet1 phased-in è invece all’11,6% (rispetto a srep di 8,8%).

Al 31 marzo 2022 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 184,3 miliardi di euro con un calo delle masse di 10,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021 legato al decremento sia della raccolta diretta (-5,9 miliardi di euro) che della raccolta indiretta (-4,6 miliardi di euro). L’aggregato si pone in calo anche rispetto al 31 marzo 2021 (-19,2 miliardi di euro) per il decremento della raccolta diretta (-14,6 miliardi di euro) e della raccolta indiretta (-4,6 miliardi di euro). I volumi di raccolta diretta si sono attestati a 84,4 miliardi di euro e risultano in calo di 5,9 miliardi di euro rispetto ai valori di fine dicembre 2021 principalmente per la flessione dei Pct (-3,4 mld di euro), legata alla minore operatività di Mps Capital Services. In diminuzione anche il comparto obbligazionario (-1,0 miliardi di euro) per la scadenza di un covered bond, i conti correnti (-1,0 miliardi di euro), i depositi vincolati (-0,4 miliardi di euro) e le altre forme di raccolta (-0,1 miliardi di euro).