Mps, Sileoni (Fabi): "Non è scritto che Unicredit debba comprarla"

"Io vedo tre possibilità: o diversi gruppi bancari si prendono una quota, o il Mef ha una carta diversa o si sostiene l'ad Guido Bastianini"

Economia
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Dopo il lancio della nuova struttura interna organizzativa di Unicredit, il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc, dichiara: "Non c'e' scritto da nessuna parte che Unicredit debba rilevare il Monte dei Paschi di Siena. Il salvataggio di Mps, e come lo so io lo sanno perfettamente gli addetti ai lavori, può passare solo da una operazione di sistema ed è quindi inimmaginabile che il Tesoro o il governo possano sperare che Unicredit, che si sta rilanciando, si faccia carico da sola del Montepaschi. Anche se qualcuno sta lavorando perchè ciò avvenga in modo tale che il gruppo Unicredit parta col piede sbagliato, insomma con una pesante zavorra sulle spalle".

"Negli ultimi anni è stata spesa una quantità infinita di denaro pubblico per gli aumenti di capitale di Mps. Io vedo tre possibilità: o diversi gruppi bancari si prendono una quota, in una operazione che viene definita spezzatino, ma occorre tempo e il presidente del consiglio dovrebbe bussare alla porta della Bce per ottenere una proroga oltre il 31 dicembre per la permanenza dello Stato nel capitale della banca; oppure il Mef ha una carta di riserva, magari un fondo d'investimento intenzionato ad acquistare Mps; la terza ipotesi, quella per noi più tutelante per le lavoratrici e i lavoratori del gruppo, è di sostenere l'amministratore delegato Guido Bastianini, ma anche in questo caso serve la proroga della Bce e, in più, un ulteriore aumento di capitale", aggiunge Sileoni