Mps, Unicredit alza ancora l'asticella sulla dote pubblica: garanzie su 15 mld

L’intervento statale si somma alla "dote fiscale” e all’aumento di capitale. I sindacati proclamano lo sciopero dei lavoratori del gruppo il 24 settembre

Economia
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Continua l’operazione UniCredit-Mps e la stretta di Orcel è ormai vicina: con lo Stato prossimo all’uscita dal capitale, la partita si scalda. E le asticelle si alzano. UniCredit, sul banco delle trattative per l’acquisizione di Mps, avrebbe infatti cominciato il braccio di ferro sui 15 miliardi di euro di crediti a minore solvibilità che non avrebbe alcuna intenzione di accollarsi. A meno che il Tesoro non offra garanzie in caso di default. Si tratta quindi di una cartolarizzazione sintetica in varie forme, per spostare i rischi di perdita su terzi.

È questo ciò che emerge dalle ultime indiscrezioni riportate da Repubblica, che scrive: “il negoziato esclusivo, fino al 9 settembre, sarà ragionevolmente esteso, forse tutto il mese, per comporre il mosaico di una trattativa che uno degli attori in campo dice avanzata, ma non tanto da avere un quadro completo”. A pesare sulla trattativa Mps-UniCredit alcune difficoltà, tra le quali “la quantità e complessità di decine di migliaia di finanziamenti, che ammontano a 90,5 miliardi e formano la gran parte del bilancio del Monte”. 

Intanto, i soggetti interessati alla partita aumentano: oltre a Unicredit e Amco "focalizzata sui crediti deteriorati e crediti classificati come Stage 2", al tavolo si è seduta anche Mediocredito, interessata a una "selezione di sportelli bancari, che potrebbero portare l’istituto pubblico a rilevare tra 100 e 150 filiali della banca senese nel Mezzogiorno", escluse dall'operazione con Unicredit. 

Secondo il Messaggero, invece le filiali che Unicredit dovrà cedere sono circa 300, situate in Lombardia, Veneto e in regioni dal Lazio in giù dove la quota di mercato di Gae Aulenti supera il 30%. Non tutte queste filiali interesseranno Mcc, quindi per gli sportelli lombardi e veneti Unicredit dovrà coinvolgere nel deal qualche altro istituto. Sulla carta potrebbero interessare a Banco Bpm e Bper. 

Infine, i sindacati del credito hanno proclamato uno "sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo Mps per venerdì 24 settembre". Nelle settimane che ci separano dallo sciopero - hanno spiegato le segreterie di coordinamento sindacali in un comunicato congiunto - organizzeremo assemblee da remoto su tutti i territori per sostenere le ragioni della protesta e favorire la massima partecipazione alla giornata di sciopero. E' indispensabile in questa fase ancora progettuale far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori, finora esclusa dal dibattito che si sta svolgendo intorno al futuro della Banca e del gruppo Mps. Un dibattito che chiama in causa i dipendenti solo per declinarne gli ipotetici esuberi, senza che sia chiaro l'orizzonte di questa imponente ed indefinita operazione di aggregazione”.