Mps-Unicredit, fu Mustier (e non Orcel) a fare la prima mossa: il retroscena
L'ex ad mirava a dividere in due Unicredit, creando un'altra banca con sede a Francoforte, progetto che è costato a Mustier le dimissioni dal cda
Unicredit-Mps: il matrimonio tentato da Mustier
L'iniziativa di Unicredit nei confronti di Monte dei Paschi non è stata avviata per la prima volta da Andrea Orcel, quella sera di giovedì 29 luglio 2021, quando ha iniziato i negoziati con il Tesoro. Questa informazione è stata rivelata da Il Messaggero. Il banchiere romano ha trovato il dossier senese sul suo tavolo già tre mesi prima, in modo evidente, all'interno di una cartella bianca insieme a una mail datata 21 luglio 2020, alle 10:38. Il suo predecessore, Jean Pierre Mustier, scriveva ad Andrea Enria, presidente del Consiglio di Vigilanza BCE, e in copia conoscenza a tre alti dirigenti (Stefan Walter, Rulf Klug, Thomas Broeng). Mustier comunicava che aveva appena ricevuto una chiamata da Alessandro Rivera (ex direttore generale del Tesoro) che gli chiedeva se Unicredit fosse interessata a Monte dei Paschi, aggiungendo la possibilità di fare offerte interessanti. Mustier illustrava a Enria di aver risposto che sarebbero stati disposti a considerare una trattativa solo se avesse potuto soddisfare alcune condizioni per mantenere stabile il capitale dopo gli oneri di ristrutturazione.
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Il banchiere francese indicava la necessità di acquisire da parte di Amco tutti i non performing loans (Npl) di Unicredit al valore attuale; la trasformazione delle imposte anticipate su perdite fiscali in crediti d'imposta (DTA) per 3,1 miliardi; e l'accordo da entrambe le parti che le DTA fossero integralmente allocate a Unicredit spa in caso di spin-off delle attività internazionali. Questo passaggio confermava formalmente che Mustier mirava a dividere in due Unicredit, creando un'altra banca con sede a Francoforte, progetto che è costato a Mustier le dimissioni dal consiglio di amministrazione a novembre 2020. Mustier chiedeva una garanzia totale sui 5 miliardi di dispute legali. Dopo l'estate, il dialogo con il Ministero dell'Economia sarebbe proseguito lentamente a causa delle tensioni create dal piano di divisione della banca, che ha portato alla sua sfiducia a novembre, nonostante Rivera avesse cercato di spingere Cesare Bisoni e Pier Carlo Padoan a far progredire i negoziati. Orcel, che ha assunto la posizione ad aprile 2021, è stato poi sollecitato a riprendere la trattativa fin dai primi consigli di amministrazione.