Mps-UniCredit, il peso marginale del Leone: Generali riduce la quota a Siena
La privatizzazione di Rocca Salimbeni
Se la trattativa con UniCredit per la privatizzazione di Mps andrà a buon fine, lo Stato, azionista a Rocca Salimbeni con il 64,2% del capitale, diventerà molto probabilmente socio anche della banca guidata da Andrea Orcel. Azionista forte con una quota che post-scissione del Monte in due parti (una newco con gli asset da conferire in UniCredit e un’altra con funzioni di bad bank) potrebbe aggirarsi intorno al 4-5% (probabilmente senza diritti di voto; in alternativa le parti valutano un bond convertibile).
Ma che cosa succederà alle Assicurazioni Generali, secondo socio a Siena dopo la conversione obbligatoria dei bond subordinati nel 2017 con la ricapitalizzazione precauzionale della banca? E Philippe Donnet dirà la propria nella partita bancaria dell'anno?
All’epoca della conversione del 2017, Generali si era ritrovata in mano una quota del 4,32%, a distanza siderale dallo Stato, ma pur sempre socio “pesante” e davanti alla rivale francese Axa. Fonti finanziarie spiegano che il Leone ricoprirà un ruolo assolutamente marginale nella privatizzazione del Monte, anche perché pare che a Trieste abbiano progressivamente ridotto il 4,32% del capitale in portafoglio, vendendo azioni dell'istituto di credito più antico del mondo, ma restando comunque sopra la soglia rilevante del 3%. Soglia soggetta ad obblighi informativi nei confronti del mercato.
@andreadeugeni