Muji Europe punta al rebranding: "Ristrutturazione strategica dell'azienda"
La società giapponese di abbigliamento, cosmetica e articoli per la casa avrebbe in programma l’operazione come parte di "una ristrutturazione strategica"
Muji Europe: "Per i dipendenti e i clienti di Muji in Europa è tutto come al solito"
Muji Europe chiede l’intervento degli amministratori esterni. Come riporta Pambianco news, a diffondere la notizia è The Guardian, secondo cui la filiale del rivenditore giapponese di abbigliamento e articoli per la casa, in orbita alla società Ryohin Keikaku, avrebbe intrapreso “una ristrutturazione strategica programmata dall’azienda, il cui management prevederebbe di finalizzare un accordo a breve”.
La società ha riferito al quotidiano britannico che il processo non avrà alcun impatto immediato sui negozi, sul personale e sulla gestione generale della catena. “Per i dipendenti e i clienti di Muji in Europa è tutto come al solito. Tutti i negozi e gli e-commerce continueranno a funzionare come prima e tutti gli ordini nuovi e in sospeso verranno evasi”, ha affermato una spokesperson.
Muji è stato lanciato in Giappone nel 1980 e vende vestiti, articoli di cancelleria, articoli per la casa, prodotti di bellezza e da dispensa.
Il ricorso ad amministratori esterni risponderebbe alle difficoltà nel retail dell’azienda nel Regno Unito, dove oggi conta sette negozi, tra Londra e Birmingham, che per il momento continueranno a operare.
La notizia – conclude infatti The Guardian – fa seguito alle difficoltà di una serie di noti rivenditori al dettaglio. The Body Shop ha annunciato a febbraio l’intervento degli amministratori, annunciando successivamente la chiusura di quasi la metà dei suoi negozi in UK.
Questo mese, Authentic Brands ha posto Ted Baker in amministrazione controllata. Lo scorso anno, infine, il collasso della catena di casalinghi Wilko ha portato alla chiusura dei suoi 400 negozi e al licenziamento di quasi tutti i 12.500 dipendenti.