Musk-Twitter, così le banche sono finite in trappola: peggior acquisizione dalla crisi del 2008
Il patron di Tesla ha comprato la piattaforma social per 44mld ma ora X ne vale appena 19. Il Wsj: le banche non sono riuscite a cedere il debito senza incorrere in grosse perdite
Elon Musk
Musk-Twitter, in appena due anni il valore del social si è più che dimezzato: un flop per le banche che hanno prestato i soldi
Elon Musk ha comprato Twitter ad aprile del 2022 per 44 miliardi, ma ora il valore di X (nuovo nome del social) è sceso a 19 miliardi: più che dimezzato in appena due anni. Un flop clamoroso dal punto di vista finanziario per il momento, ma a rimetterci non è stato solo il patron di Tesla ma anche le banche che hanno appoggiato questa operazione. I 13 miliardi di dollari, infatti, che Musk ha preso in prestito per acquistare Twitter si sono trasformati nella peggior operazione di m&a finanziata dalle banche dalla crisi economica del 2008-2009. Il valore dei prestiti a Musk si è rapidamente deteriorato dopo il completamento dell'acquisizione da 44 miliardi di dollari.
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Secondo i dati di PitchBook Lcd, - scrive Il Wall Street Journal - i prestiti di Twitter sono rimasti sospesi più a lungo di tutte le operazioni simili rimaste invendute dalla crisi finanziaria del 2008-2009 per le quali la società di ricerca dispone di registri completi. Generalmente - riporta Milano Finanza citando un'analisi del Wsj - in questo tipo di deal, gli istituti finanziari guadagnano sulle commissioni rivendendo rapidamente il debito ad altri investitori. Ma questa volta non è andata così.
A causa della debole performance finanziaria di X, le banche non sono riuscire a cedere il debito senza incorrere in grosse perdite. Le svalutazioni che ne sono derivate hanno indebolito i portafogli prestiti degli istituti e, in un caso, hanno rappresentato un fattore che ha ridotto i compensi per il dipartimento fusioni di una banca. Steven Kaplan, professore di finanza all’Università di Chicago che ha seguito questo tipo di operazioni fin dagli anni ‘80, ha affermato che Twitter non è solo la più grande operazione in dollari dalla crisi finanziaria del 2008, ma una delle più grandi di tutti i tempi".
"I prestiti - continua Kaplan - hanno pesato sulle banche per molto più tempo rispetto ad altre operazioni sospese che abbiamo visto". Solo un’operazione (un'acquisizione da 20 miliardi di dollari interamente a debito nel 2007) era più grande di Twitter, ma è finita in bancarotta circa 12 mesi dopo che le banche avevano staccato l’assegno.