Mutui, la Bce aiuta gli italiani: rate finalmente in calo. Fisso o variabile? Chi deve comprare casa non avrà più dubbi
Ecco che cosa cambia per gli italiani con un mutuo da pagare con il nuovo taglio dei tassi da parte della Bce
Mutui, rate finalmente in calo
La Bce ha tagliato nuovamente i tassi d'interesse di 25 punti. Bene, ma che cosa cambia per gli italiani? Nel dettaglio, da metà ottobre ad oggi l’Euribor, il parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, ha anticipato la linea della Banca Centrale Europea (BCE) ed è sceso di circa 25 centesimi di punto, portando il tasso trimestrale su 365 giorni intorno al 2,90%.
Questo livello risulta inferiore di circa 115 centesimi di punto rispetto ai massimi di un anno fa, con effetti concreti per i mutuatari: su un finanziamento da 200 mila euro la riduzione rispetto ai picchi tocca oltre 140 euro, mentre su base semestrale il risparmio si aggira sui 90 euro.
La scelta della BCE influisce solo indirettamente sull’Euribor, mentre incide in modo diretto sui pochi mutui indicizzati al tasso della stessa BCE. In ogni caso, in questo periodo la preferenza per i mutui a tasso variabile è molto rara. La novità più significativa per chi sta per sottoscrivere un mutuo o ne ha uno in corso è la diminuzione anche dei tassi fissi: l’Eurirs trentennale è sceso sotto il 2%, circa 130 centesimi al di sotto dei picchi del 2023, rendendo più conveniente la surroga. Per esempio, su un debito residuo di 150 mila euro, passare ad un nuovo istituto riducendo lo spread di mezzo punto può garantire un risparmio di circa 60 euro al mese.
Sul fronte delle nuove stipule, attualmente un mutuo da 200 mila euro a 30 anni a tasso fisso presenta una rata media mensile di circa 1.270 euro, mentre la corrispondente opzione a tasso variabile supera quella cifra di circa 180 euro. Alla luce degli andamenti previsti, pare improbabile che il maggior esborso iniziale sul variabile possa essere recuperato nel lungo periodo.
Le proiezioni, pur con la cautela necessaria, indicano che l’Euribor a tre mesi potrebbe ridursi fino all’1,61% nell’ottobre 2025, per poi risalire gradualmente fino a toccare il 2% entro la fine del 2029. Un calo che, però, non appare sufficiente a giustificare l’incertezza e i maggiori rischi che caratterizzano il tasso variabile.
Anche altre stime confermano una prospettiva di riduzione delle rate variabili. Facile.it, ad esempio, ha calcolato che, con l’ultimo taglio di 25 punti base del costo del denaro operato dalla BCE, la rata di un mutuo standard variabile potrebbe scendere di circa 18 euro nei prossimi mesi: dagli attuali 682 euro a circa 664 euro. Le loro simulazioni, basate su un mutuo di 126 mila euro in 25 anni con un Tan iniziale dello 0,67% (Euribor3m+1,25%) sottoscritto nel gennaio 2022, mostrano che, nonostante questa riduzione, rimaniamo comunque lontani dai livelli pre-2022, quando la rata ammontava a soli 456 euro.
Le condizioni di mercato favorevoli hanno spinto molti mutuatari a surrogare il proprio mutuo, passando da variabile a fisso, per alleggerire la rata. Chi invece è rimasto sul variabile ha comunque beneficiato, sebbene in misura minore, del calo dei tassi. Guardando al 2025, i Futures sull’Euribor (aggiornati al 6 dicembre 2024) suggeriscono un ulteriore ribasso nel primo semestre, per poi stabilizzarsi. Se l’Euribor a 3 mesi scendesse sotto il 2% entro giugno, la rata del mutuo standard preso a riferimento potrebbe attestarsi intorno ai 612 euro, e sfiorare i 600 euro entro la fine del 2025, con un calo complessivo vicino agli 80 euro rispetto ad oggi.
Chi valuta se attendere il calo del variabile o procedere subito con una surroga a tasso fisso troverà condizioni interessanti: i migliori Tan per la surroga si aggirano sul 2,50%, con una rata di circa 565 euro. In casi ancora più vantaggiosi, come nel caso di un “mutuo green”, il Tan può scendere fino al 2,23%, con una rata da 548 euro. Passando oggi da un mutuo variabile standard a uno fisso si potrebbe quindi risparmiare quasi 120 euro al mese.
Per chi deve comprare casa ora, il tasso fisso si rivela generalmente più conveniente: se le migliori offerte fisse partono da un Tan del 2,49% (rata 564 euro), i mutui variabili competitivi partono dal 3,68% (rata 635 euro). Di fronte a questi numeri, la scelta per il momento appare piuttosto chiara.