Come ottenere un mutuo green e risparmiare lo 0.10% sullo spread e tasso base
In Italia sta prendendo largo il mercato dei mutui verdi, ovvero quelle agevolazioni fiscali applicate sugli immobili che siano almeno di classe energetic A o B
Mutui green: il mercato dei finanziamenti green, ovvero quei benefici fiscali che possono essere richiesti quando la propria abitazione è di classe energetica A o al massimo B, sta diventando sempre più popolare in Italia. Ecco i requisiti per ottenere un mutuo verde
Nel nostro Paese, parlando di immobili, sta prendendo sempre più piede il mercato di quei benefici fiscali applicabili nel caso l’abitazione in oggetto del finanziamento sia abbastanza efficiente dal punto di vista energetico: i cosiddetti “mutui green”. In pratica, nel caso il proprio immobile sia di classe energetica A o, al limite, B, al momento dell’acquisto o eventualmente in futuro, il mutuo aiuta a portare a termine una riqualificazione importante.
Secondo un’indagine di Facile.it e Mutui.it, negli ultimi 12 mesi (giugno 2020-giugno 2021), quasi tre richiedenti su 100 hanno presentato una domanda per ottenere un finanziamento “verde” per l’acquisto della casa, arrivando a una quota di prestito notevolmente più alta rispetto alla media: il 32% in più, pari a circa 175.589,35 euro. «Una differenza così elevata è dettata dal fatto che gli immobili in classe A e B acquisiscono, nella stragrande maggioranza dei casi, un valore di mercato più alto rispetto alle più comuni case comprese tra la classe C e la G», commenta Ivano Cresto, Managing director prodotti di finanziamento di Facile.it. “A livello numerico parliamo ancora di una nicchia. E questo semplicemente perché lo stock di immobili nelle prime due classi energetiche, sul totale delle compravendite, non supera l’8-10%”, aggiunge Cresto.
Ma come sono i mutui verdi italiani? Al di là delle pubblicità, occorre leggere bene i fogli informativi per scovare le reali differenze rispetto ai contratti standard. In alcuni casi, infatti, le condizioni economiche sono le stesse, ma il mutuo ricade sotto la dicitura “green” semplicemente perché riguarda immobili nelle prime due classi energetiche. In generale, la formula commerciale più utilizzata è quella di scontare il tasso base o lo spread dello 0,10%. Può sembrare poco, ma in realtà, lungo 20 o 30 anni di finanziamento, significa risparmiare alcune migliaia di euro. E occorre considerare che, visto il livello così basso dei tassi attuali, le maglie entro cui le banche possono concedere sconti non sono larghe.
Intesa Sanpaolo, esempio di singolarità in questo “campo verde” in continua espansione, ha messo a catalogo un vero e proprio pacchetto “green”, che insieme al mutuo aggiunge diversi servizi come l’invio a casa di un tecnico specializzato per valutare le prestazioni energetiche dell’immobile ed eventuali interventi, oltre che una consulenza fornita dal broker Facile.it per ottimizzare le bollette luce e gas e l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza, con prestiti a tasso zero, da una serie di rivenditori partner. Ma non è tutto. Per ogni mutuo verde erogato, l’istituto devolve persino una quota a sostegno di un progetto del WWF.
Banco Bpm, da parte sua, presenta nelle proprie proposte una formula “verde” che dura negli anni. Questo significa che, partendo da qualsiasi mutuo base, se lungo la durata dell’ammortamento il cliente procede con una riqualificazione con cui abbassa i consumi energetici almeno del 30% o produce un miglioramento di almeno due classi energetiche, scatta in automatico uno sconto dello 0,1% sul tasso (sia fisso sia variabile). “Il segmento è ancora in divenire”, commenta ancora Cresto. “Per ora rappresenta una piccola fetta di mercato, ma ormai la strada è tracciata, anche considerando la legislazione che ormai impone di costruire le nuove abitazioni con determinati alti standard energetici. Un obiettivo ragionevole nel medio termine sarebbe avere anche il 50% dei mutui relativi a case in classe energetica A e B”, conclude il manager.