Nel settore alberghiero medie e piccole imprese rischiano di chiudere
A fine della stagione estiva molte imprese nel settore turistico sono a rischio di chiusura
Le medie e piccole imprese nel settore alberghiero stagionale rischiano di chiudere al termine della stagione
Il settore alberghiero stagionale è sempre più in affanno, migliaia di piccole e medie imprese rischiano la chiusura e di conseguenza tante famiglie si ritroveranno senza lavoro. A tal proposito Franco Falcone, membro nazionale della giunta Confapi (confederazione italiana piccola e media industria privata), nel settore turismo, e Presidente del Gruppo Buone Vacanze Hotels & Resorts, con sei strutture ricettive tra la Calabria, Lazio e Umbria, lancia il suo grido di allarme sul tema.
Falcone spiega: "Migliaia di piccole e medie imprese del settore alberghiero stagionale rischiano la chiusura. E sono numeri reali. Bisogna agire al più presto, il mio è un intervento non a tutela di interessi personali, ma per proteggere intere famiglie che portano avanti attività imprenditoriali con l’aiuto di collaboratori e dipendenti".
Si era parlato di una ripresa dalla crisi del settore, mentre le cose non stanno proprio così: "Nell’anno in corso sicuramente si è lavorato di più rispetto agli anni pandemici, c’è però una importante precisazione da fare in merito all’abnorme aumento dei costi di energia e di materie prime. Mentre nel caso delle strutture alberghiere business o situate nelle città d’arte, è stato possibile attenuare tale gravissimo impatto operando un minino aumento dei prezzi, la stessa cosa non è stata possibile attuare per strutture medie e piccole stagionali legate a programmazioni definite con un anno di anticipo", precisa Falcone.
Quindi è necessario un intervento immediato da parte dello Stato: "Ci sono famiglie che lavorano e fanno grandi sacrifici quotidiani. Mi auguro che nel prossimo Consiglio dei Ministri si intervenga adottando almeno la misura di un credito d’imposta pari al 70-80% della componente energia acquistata ed effettivamente utilizzata nel corso del 2022, considerato anche il maggior gettito fiscale, indicato oggi dal Sole 24 Ore, in crescita dell’11,7% rispetto ai primi 7 mesi del 2021", conclude Falcone.