Nomine nelle partecipate: Alverà (Snam) e Gallo (Italgas) verso la conferma

Delle società controllate da Cdp che vanno verso la scadenza, le scelte più incerte sono quelle riguardanti Fincantieri

di Marcello Antelmi
Economia

Le prossime scelte di Cdp, tra conferme e possibili novità

Nella prossima primavera sono previste le nomine di alcune importanti società partecipate e le scelte adottate dal Governo con la tornata della vigilia di Capodanno danno un'idea della probabile direzione che si seguirà in occasione delle scadenze di mandato. Alla guida di Invimit, Sgr immobiliare del Tesoro, sono stati confermati il presidente Nuccio Altieri (considerato in quota Lega) e l'ad Giovanna Della Posta, con tre new-entry nelle altre caselle del CdA: l'avvocato Carlo Cerami (di area Pd), l'ex Generali Raffaele Agrusti e Monica Scipione. Tra le prossime nomine ci sono quelle che riguardano i board di importanti società controllate da Cdp, come Fincantieri, Snam e Italgas. Come riporta Il Giornale, è molto probabile che in queste scelte si prediliga la linea della continuità, come già avvenuto nel corso del 2021 per la stessa Cdp, nonché per Ferrovie dello Stato e Rai. Sussiste tuttavia qualche incertezza rispetto a Fincantieri, dovuta principalmente ai 77 anni dell'attuale ad Giuseppe Bono, ma anche a considerazioni politiche dovute alle manifestazioni di interesse fatte per il settore cannoni e siluri di Leonardo, Oto Melara e Wass. A questo snodo è legato anche il destino di Bono, con Luigi Matarazzo, Fabio Gallia o Giuseppe Giordo come possibili alternative. In questo particolare “risiko” di ruoli, Bono potrebbe succedere a Giampiero Massolo nel ruolo di presidente. L'esito della partita dipenderà anche dall'eventuale decisione di Cdp di ricapitalizzare Fincantieri per permetterle di presentare un'offerta definitiva, scelta che favorirebbe la conferma della coppia di vertice.

Snam e Italgas: successi economici e sul green

Più lineare lo scenario riguardante Snam e Italgas, i cui rispettivi ad, Marco Alverà e Paolo Gallo, possono vantare sia ottimi risultati economici, sia una forte virata nel senso della transizione energetica, della quale tanto si sta discutendo - e con buone ragioni – anche in quanto mission dell'azionista di riferimento, che è appunto Cdp. Più fluido, invece, il quadro delle presidenze delle suddette società, anche per via di uno scenario politico in fibrillazione per la fitta agenda del 2022, a partire ovviamente dall'elezione del Capo dello Stato. 

Nexi: Paolo Bertoluzzo confermato fino al 2024

In seguito alla fusione con Sia, anche Nexi è entrata nell'orbita di Cdp, che ne detiene il 17% e ha il ruolo di anchor investor. Il Ceo Paolo Bertoluzzo è saldissimo alla guida della società, essendo considerato il perno dei successi. Un ulteriore appuntamento di grande rilevanza sarà il rinnovo del CdA di Generali, che non è una SpA pubblica, ma che detiene investimenti per 660 miliardi (di cui circa il 9% in Btp). Il Tesoro avrà quindi voce in capitolo rispetto alle sorti di Philippe Donnet e della Governance della società.

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