ACEA: nel primo trimestre 2024 utile netto in crescita del 17% a € 83 mln
Palermo (ACEA): "I risultati mostrano un andamento positivo e in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie anche agli investimenti effettuati"
ACEA, risultati primo trimestre 2024: utile netto sale a 83 milioni di euro. Investimenti pari a 247 milioni di euro
Il Consiglio di Amministrazione di ACEA, riunitosi oggi sotto la presidenza di Barbara Marinali, ha approvato il Resoconto Intermedio della Gestione al 31 marzo 2024. Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato ACEA, ha dichiarato: “I risultati del primo trimestre dell’anno mostrano un andamento positivo e in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie principalmente agli investimenti effettuati nei business regolati, con una posizione finanziaria netta solida e coerente con le nostre previsioni. Restiamo fortemente impegnati nell’attuazione del piano industriale con risultati attesi in linea con la guidance comunicata al mercato”.
I Ricavi consolidati si attestano a 1.026,3 milioni di Euro, rispetto a 1.239,9 milioni del 1Q2023 e risentono principalmente della flessione dei prezzi sui mercati energetici. I ricavi relativi alle aree Acqua Italia, Reti, Illuminazione Pubblica e Ambiente, pari a circa 0,6 miliardi di Euro, registrano nel periodo un aumento dell’1%.
L’EBITDA ricorrente raggiunge 360 milioni di Euro in crescita del 7,2% rispetto al 1Q2023, per effetto dello sviluppo organico dei business regolati (Acqua Italia, Reti e Illuminazione Pubblica) e della performance dell’area Commerciale, che hanno più che compensato l’impatto negativo dello scenario energetico. L’EBITDA ricorrente è rettificato dall’effetto, nel primo trimestre dell’anno, del fermo per revamping dell’impianto WTE di Terni (circa 3 milioni di Euro). L’apporto dei business all’EBITDA consolidato è il seguente: Acqua Italia 52%; Reti e Illuminazione Pubblica 29%; Ambiente 4%; Produzione 2%; Commerciale 12%; altri business (Acqua Estero, Ingegneria) e Corporate 1%. L’85% dell’EBITDA si riferisce oltre ai business regolati Acqua Italia e Reti, alle attività di Illuminazione Pubblica e Ambiente.
Gli ammortamenti aumentano del 5,2% a 167,2 milioni di Euro rispetto al 1Q2023, in conseguenza degli investimenti e dell’entrata in esercizio di cespiti precedentemente in costruzione. L’EBIT consolidato aumenta del 12,3% a 168,3 milioni di Euro rispetto al 1Q2023, nonostante l’incremento degli ammortamenti.
Gli oneri finanziari netti restano sostanzialmente stabili a 33 milioni di Euro. Al 31 marzo 2024, il costo globale medio “all in” del debito del Gruppo ACEA si attesta al 2,14% (rispetto all’1,98% del 31 marzo 2023). L’Utile netto ricorrente del Gruppo è pari a 85 milioni di Euro, in aumento del 16,6% rispetto al 1Q2023. La focalizzazione sulla gestione dei costi e degli investimenti, insieme alla crescita organica, hanno più che compensato i maggiori ammortamenti legati agli investimenti effettuati. Il tax rate al 31 marzo 2024 è pari al 31,1% (30% al 31 marzo 2023).
Gli investimenti realizzati nei primi tre mesi del 2024 sono pari a 247,5 milioni di Euro (in riduzione rispetto ai 258,2 milioni di Euro del 1Q2023 a causa di una diversa pianificazione) e sono ripartiti come segue: Acqua Italia 155,1 milioni di Euro, Reti e Illuminazione Pubblica 56,8 milioni di Euro, Ambiente 10,3 milioni di Euro, Produzione 5,0 milioni di Euro, Commerciale 15,6 milioni di Euro, altri business (Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects) e Corporate 4,7 milioni di Euro. Circa il 90% degli investimenti è stato realizzato nei business regolati Acqua Italia e Reti e nelle attività di Illuminazione Pubblica e Ambiente.
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo aumenta di 66,4 milioni di Euro, passando da 4.846,8 milioni del 31 dicembre 2023 a 4.913,2 milioni di Euro al 31 marzo 2024. La variazione è influenzata principalmente dall’andamento del capitale circolante, che risente delle partite regolatorie e della riduzione delle operazioni di smobilizzo. Al 31 marzo 2024, il rapporto PFN/EBITDA LTM è pari a 3,48x, complessivamente stabile rispetto al 31 dicembre 2023 (3,49x) e pienamente in linea con la guidance sul FY 2024. Il debito è per il 91% a tasso fisso e ha una durata media di 4 anni.