Agici, caro energia: nel 2024 bolletta da €600 mln per l'idrico

Carta (Agici): "È fondamentale rimuovere limiti e moratorie al fine di snellire gli iter autorizzativi che rappresentano oltre il 20% del costo di investimento"

di Redazione Corporate
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Agici al seminario 'Efficienza energetica del servizio idrico integrato':  nel 2024 bolletta da 600 milioni di euro per l'idrico

Sono passati oltre due anni dall'inizio del conflitto russo-ucraino, che ha stravolto il mercato delle forniture di energia, causando un impatto significativo sulle imprese con il più alto fabbisogno energetico del Paese, tra cui le utilities del settore idrico. Nel 2019, prima della pandemia da Covid-19, queste imprese avevano una spesa energetica pari a 300 milioni di euro. Tuttavia, questa cifra è salita esponenzialmente a 800 milioni di euro nel 2023, con una previsione di ribasso a 600 milioni per il 2024. Questi dati sono stati presentati oggi a Reggio Emilia durante il seminario “Efficienza energetica del servizio idrico integrato”, organizzato da Garc Ambiente e Fondazione REI. L’evento ha messo in luce l’impatto del caro energia sulle utilities del settore idrico e l’importanza delle energie rinnovabili per abbattere i costi.

Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici Finanza d’Impresa, ha presentato alcuni dati significativi durante il seminario: “Le utilities italiane che operano nell’idrico utilizzano ogni anno oltre 6 Twh di energia, un consumo che supera quello annuale di tutti i treni della Penisola. Il conflitto russo-ucraino, in corso da ormai due anni, ha stravolto le logiche di business di questi operatori che, nonostante i numerosi interventi delle istituzioni nazionali ed europee per calmierare i prezzi, hanno visto impennare il costo dell’energia: da 300 milioni di euro nel 2019 a 800 milioni di euro nel 2023, con una previsione di 600 per il 2024. Complessivamente, nel periodo 2020 – 2024, il caro energia per le utilities idriche è stato pari a 2,8 miliardi di €, l’equivalente di quanto investono tutti gli operatori in un anno”.

Carta ha sottolineato l'importanza di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili per ridurre i costi dell’idrico: “Per ridurre ulteriormente il caro energia e liberare risorse finanziarie utili a sviluppare le reti idriche del Paese la chiave sarà lo sviluppo delle rinnovabili, immuni alla volatilità di prezzo dei mercati energetici: per farlo, però, è fondamentale rimuovere limiti e moratorie al fine di snellire gli iter autorizzativi in merito, che rappresentano oggi oltre il 20% del costo di investimento”.

L’evento è stato un’occasione per approfondire l’importanza strategica dell’efficienza energetica per i gestori del servizio idrico integrato, con ricadute dirette sulla qualità del servizio, sull’ambiente e sui cittadini, fruitori di questo servizio essenziale. La discussione ha evidenziato come la burocrazia rappresenti un ostacolo significativo per lo sviluppo delle rinnovabili, un punto che necessita di attenzione urgente per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del settore idrico. La transizione energetica e l’adozione di fonti rinnovabili sono cruciali per garantire la sostenibilità economica e ambientale del servizio idrico integrato, un settore vitale per il benessere della popolazione e la protezione dell’ambiente.