AGICI: presentato il monitoraggio sulle criticità degli obiettivi PNIEC al 2030

Carta (AGICI): "Attraverso il nostro sistema di monitoraggio, vogliamo dunque dare il nostro contributo per formulare proposte concrete sulla base di una valutazione costante"

di Elisabetta Marciano
Corporate - Il giornale delle imprese

AGICI presenta il nuovo sistema di monitoraggio per analizzare ritardi e criticità degli obiettivi PNIEC al 2030

La strada verso la decarbonizzazione in Italia si presenta irta di ostacoli, con il raggiungimento dei target climatici ed energetici fissati per il 2030 messo seriamente in discussione. Questa è la conclusione emersa durante l’evento organizzato oggi dal gruppo Monitor PNIEC di AGICI, dal titolo Obiettivi PNIEC al 2030: una sfida di tutti per il bene del Paese, tenutosi ieri presso la sede del GSE a Roma.

L’incontro ha visto la partecipazione di esperti del settore. Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI, ha introdotto le criticità e le proposte emerse dall’analisi del Monitor PNIEC. Barbara Antonioli Mantegazzini, Direttrice del Monitor PNIEC, ha illustrato il percorso per raggiungere gli obiettivi al 2030, mentre Giuseppe Argirò (CVA) e Simone Nisi (Edison) hanno discusso lo stato delle tecnologie per la transizione energetica. Le conclusioni sono state affidate a Edoardo De Luca, Direttore Generale di Elettricità Futura.

Durante l’incontro è stata presentata un’analisi approfondita del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) alla luce della recente revisione del testo. Il Monitor PNIEC di AGICI ha sottolineato come, nonostante alcuni progressi, permangano significative criticità, specialmente in materia di emissioni e di efficienza energetica.

L’ultima revisione del PNIEC ha comportato una modifica delle ambizioni iniziali, con target settoriali che appaiono meno stringenti per alcune aree. Nel settore delle energie rinnovabili, ad esempio, i nuovi obiettivi prevedono una leggera riduzione della quota di penetrazione delle FER nei consumi finali lordi di energia per il settore elettrico, che scende dal 65% al 63%, e per il settore termico, con un calo dal 36,7% al 36%.

Tuttavia, la revisione introduce un aumento della quota di energia rinnovabile nei trasporti, che passa dal 30,7% al 34%, e della quota di idrogeno verde destinata ai consumi industriali, che viene incrementata dal 42% al 54%. Complessivamente, la quota di FER sui consumi finali totali di energia al 2030 si attesterà al 39,4%, un valore leggermente inferiore rispetto al precedente target del 40,5% ma comunque superiore all’obiettivo fissato dall’Unione Europea, pari al 38,7%.

Nonostante i progressi nel settore delle rinnovabili, le proiezioni relative all’efficienza energetica e alle emissioni di gas serra (GHG) non sono altrettanto incoraggianti. Per l’efficienza energetica, si prevede infatti che i consumi energetici primari e finali siano superiori rispetto ai target stabiliti per il 2030. Inoltre, per quanto riguarda le emissioni di gas serra, l’Italia fatica a mantenere il ritmo richiesto sia per i settori non inclusi nel sistema ETS, regolati dalla Effort Sharing Regulation (ESR), sia per quanto concerne gli assorbimenti di CO₂ legati agli usi del suolo e alla gestione delle foreste (LULUCF).

A livello europeo, le difficoltà italiane si inseriscono in un contesto di criticità generalizzata. Anche altri Paesi come Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi stanno incontrando ostacoli nel perseguire i rispettivi obiettivi. L’efficienza energetica si conferma il settore più problematico: a eccezione della Francia, nessuno di questi Paesi è sulla buona strada per ridurre i consumi primari e finali di energia entro il 2030. Per quanto riguarda le rinnovabili, solo Italia e Spagna sembrano in grado di centrare gli obiettivi nazionali, mentre sulle emissioni dei settori ESR solo Francia e Spagna sono allineate ai target prefissati.

Per supportare il raggiungimento dei target e fornire strumenti di analisi efficaci, il Monitor PNIEC di AGICI ha annunciato l’implementazione di un nuovo sistema di monitoraggio basato su indicatori SMART, cioè Specifici, Misurabili, Disponibili, Rilevanti e Tempestivi. Questo sistema multidimensionale, operativo anche su base territoriale, permetterà di rilevare tempestivamente le criticità e di suggerire interventi mirati per promuovere una decarbonizzazione rapida ed equa.

La strada verso la decarbonizzazione è lunga e tortuosa, segnata da numerosi ostacoli: dalle forti opposizioni locali alle rinnovabili alla poca chiarezza del quadro legislativo e l’inefficienza dei processi autorizzativi”, ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI. “Per questo motivo, è fondamentale che, nella strategia nazionale, all’individuazione dei target segua un rigoroso ed efficace processo di raggiungimento di questi ultimi. Attraverso il nostro sistema di monitoraggio, vogliamo dunque dare il nostro contributo per formulare proposte concrete sulla base di una valutazione costante degli avanzamenti di questo percorso fondamentale per il Paese”.

Il sistema di monitoraggio SMART mira non solo a identificare le problematiche ma anche a proporre soluzioni efficaci per superarle, offrendo uno strumento prezioso per aziende e istituzioni impegnate nel percorso di transizione energetica. L’evento di ieri si chiude con un messaggio chiaro: la decarbonizzazione non è un obiettivo opzionale, ma un impegno imprescindibile per il futuro dell’Italia e del pianeta. Restano da affrontare sfide significative, ma con strumenti adeguati e un monitoraggio costante, il percorso verso il 2030 potrebbe essere reso più concreto e realizzabile.

L'intervista di affaritaliani a Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI

 

"La conferenza è stata organizzata per riunire tutti gli attori dell’ecosistema, incluse imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni a livello nazionale, regionale e locale, con uno sguardo anche al contesto internazionale. Si è discusso delle sfide per raggiungere gli obiettivi al 2030, analizzando il quadro emerso dalla recente COP e i possibili impatti dei cambiamenti nell’amministrazione statunitense. Gli obiettivi sulle rinnovabili appaiono i più raggiungibili, grazie agli investimenti privati, ma servirà maggiore attenzione per l’efficienza energetica degli edifici e per la mobilità sostenibile, dove gli investimenti gravano soprattutto su famiglie e imprese. Nei prossimi anni, sarà fondamentale mantenere una visione condivisa e assicurare la collaborazione tra privati, finanza pubblica e territori per superare le complessità", ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI, ai microfoni di affaritaliani.

L'intervista di affraitaliani a Barbara Antonioli Mantegazzini, Direttrice Monitor PNIEC di AGICI

 

Barbara Antonioli Mantegazzini, Direttrice Monitor PNIEC di AGICI, ai microfoni di affaritaliani, ha commentato: "L’importanza del Monitor sta nel garantire un monitoraggio strutturato e sistematico del PNIEC fino al 2030. Questo è essenziale perché l’attuazione delle politiche pubbliche, cioè la messa a terra delle azioni, genera conseguenze che devono essere valutate in termini di efficienza ed efficacia, permettendo di comprenderne l’evoluzione. Il progetto intende essere propositivo e complementare, approfondendo aspetti poco indagati e arricchendo il lavoro già esistente. Attraverso la coprogettazione e la comunicazione con i partner, sarà possibile validare gli indicatori scelti, garantendo l’accuratezza dei dati e fornendo analisi affidabili per sostenere le decisioni politiche".

L'intervista di affaritaliani a Paolo Arrigoni, Presidente di GSE

 

"Il monitoraggio della transizione energetica va oltre la semplice crescita delle rinnovabili e dell'efficienza energetica. Nel 2024, il fotovoltaico ha visto una crescita significativa, con 6,3 GW di capacità installata e 280.000 nuovi impianti, nonostante una riduzione del 25% negli impianti a causa del Superbonus. Questo aumento di capacità del 20% riflette miglioramenti nei processi autorizzativi e nell'installazione di impianti di grande scala. Il monitoraggio coinvolge 30 meccanismi di incentivazione per rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile, con circa 15 miliardi di euro distribuiti nel 2024. Il ruolo dell'ente è evoluto da gestore a facilitatore della transizione, supportando il ministero e oltre 1.500 amministrazioni pubbliche, tra cui 4.800 comuni", ha aggiunto Paolo Arrigoni, Presidente di GSE, ai microfoni di affaritaliani.

Arrigoni ha concluso: "L'ente sta anche rafforzando il supporto alle imprese con formazione e assistenza, collaborando con settori chiave come acciaio, carta, cemento, vetro e ceramica. Infine, sta investendo nella promozione della cultura della sostenibilità, con iniziative come il programma "GSE incontra il territorio", che coinvolge direttamente studenti, sindaci e amministrazioni locali".

L'intervista di affaritaliani a Raimondi (Regione Emilia-Romagna), Barbarisi (Montello), Rousseau (Snam) e De Falco (Regione Campania)

 

"Siamo qui per parlare delle azioni che stiamo intraprendendo per rispettare gli obiettivi della strategia nazionale e contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima ed energia". Come ha affermato Attilio Raimondi, Responsabile per l'attuazione del Piano Energetico Regionale della Regione Emilia-Romagna: "Le scelte che dobbiamo fare sono difficili, ma devono essere concrete e mirate, evitando di mettere in difficoltà le aziende esistenti". La transizione energetica è una sfida complessa e costosa, che richiede l'impegno di tutti. È fondamentale, infatti, lavorare insieme per affrontare le tematiche più rilevanti, come l'innovazione tecnologica, e coinvolgere le nostre aziende e università in un percorso collaborativo per anticipare nuovi modi di produrre e consumare energia.

Barbara Barbarisi, Direttore Nuovi Progetti, Innovazione e Sostenibilità di Montello, ha sottolineato il contributo significativo della sua azienda nella decarbonizzazione: "Le attività di recupero del metano e dell’anidride carbonica nel biogas, così come il riciclo degli imballaggi in plastica, contribuiscono in maniera molto importante agli obiettivi di decarbonizzazione che l'Italia si è imposta per il 2040". In effetti, la decarbonizzazione è un obiettivo chiave, e le aziende sono chiamate a giocare un ruolo centrale. Tuttavia, le scelte in questo ambito devono sempre essere improntate alla concretezza e alla sostenibilità, tenendo conto delle realtà esistenti.

Xavier Rousseau, Responsabile Corporate Strategy and Market Analysis di Snam, ha illustrato la strategia dell'azienda per portare la transizione energetica nel sistema italiano. "Snam si sta concentrando su tre principali vettori energetici: il biometano, l'idrogeno e la cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO2", ha dichiarato. Questi ambiti sono fondamentali per il futuro energetico del nostro Paese, e l'integrazione di queste tecnologie nelle infrastrutture esistenti è una priorità. Infine, Francesca De Falco, Responsabile UOD Energia della Regione Campania, ha evidenziato l'impegno della sua regione per la transizione energetica, affermando: "Proteggere il nostro paesaggio e la nostra agricoltura significa autorizzare impianti da fonti rinnovabili, soprattutto quelli di grandi dimensioni". La Campania è una delle regioni che sta avanzando rapidamente in questo processo, puntando su impianti che possano rispondere alle sfide della transizione energetica.

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