Agici, Festival dell'Acqua: 13,2 mld di investimenti dalle utility idriche contro il climate change

Carta (Agici): "C’è ancora molto da fare: creare reti, crescere, perché le sfide legate all’acqua sono fondamentali e devono essere affrontate con la massima priorità”

di Elisabetta Marciano
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Agici presenta al Festival dell'Acqua di Firenze il workshop dell'Osservatorio OSWI: investiti 13,2 miliardi di euro per la sostenibilità del servizio idrico in Italia

Il cambiamento climatico sta esercitando una crescente pressione sulle risorse idriche italiane: siccità, rischi di alluvioni e fenomeni meteorologici estremi stanno mettendo a dura prova la resilienza del sistema idrico nazionale. Questa crisi, sempre più evidente, ha spinto le utility idriche a intensificare i propri investimenti, destinando ben 13,2 miliardi di euro negli ultimi sei anni per garantire una gestione sostenibile, salvaguardare le risorse e migliorare la qualità dei servizi.

Questi dati sono stati presentati ieri a Firenze, in occasione del VII Workshop Annuale dell'Osservatorio OSWI (Observatory for a Sustainable Water Industry) di Agici, che si è tenuto nell’ambito del Festival dell’Acqua. Organizzato con Acinque e Siemens, partner strategici, il workshop ha fatto emergere il crescente impegno delle utility verso l'efficienza e la modernizzazione del sistema idrico, in risposta alla necessità di adattarsi alle sfide ambientali e strutturali.

Il workshop ha visto una serie di interventi da parte dei principali attori del settore. Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici, ha aperto la sessione parlando dell'importanza dell'impegno delle utility idriche nella valorizzazione dei territori, illustrando come gli investimenti nel settore idrico siano fondamentali per lo sviluppo locale. Successivamente, Alessandra Garzarella, Coordinatrice dell’Osservatorio OSWI di Agici, ha discusso del modello multiutility come valore aggiunto per una gestione più efficiente del servizio idrico, evidenziando le migliori pratiche adottate dalle aziende.

Un contributo significativo è stato fornito da Stefano Cetti, Amministratore Delegato di Acinque, che ha parlato del connubio tra servizio idrico e innovazione tecnologica, sottolineando come l'innovazione possa essere la chiave per migliorare la resilienza del sistema idrico. Roberto Pagani, Head of Business Development di Siemens, ha poi approfondito le strategie e le soluzioni tecnologiche che possono supportare il settore nell’affrontare la sfida del cambiamento climatico.

La discussione è stata moderata da Frediano Finucci, Caporedattore del TG La7, e ha visto la partecipazione di esperti di alto livello, come Luca Bertoni, Managing Director di Accenture, Michele Antognoli, Vice President, Factoring & Lending di BFF Banking Group, Michele Falcone, Direttore Generale di Gruppo CAP, Alessandro Cecchi, Presidente di Anfida, Giulia Cappellini, Direttore di Como Acqua, e Monica Manto, Presidente di Viveracqua. Nel corso del pomeriggio, l'evento ha anche ospitato una tavola rotonda su “Resilienza idrica e rigenerazione urbana: dalla tutela della risorsa alla valorizzazione dei territori”, con esperienze a confronto da varie realtà del settore idrico, tra cui Paolo Saurgnani, Direttore di Acque Bresciane, Fabio Giuseppini, Amministratore Delegato di Ireti, Andrea Lunazza, Amministratore Delegato di Aquanexa, Vincenzo Colle, Presidente di GAIA, e Donato Pasquale, Responsabile Settore Water & Waste Water Schneider Electric.

Lo studio di Agici presentato durante il workshop ha esaminato un campione di 100 gestori che servono oltre 42 milioni di abitanti (circa il 70% della popolazione italiana), analizzando le loro strategie di investimento. Tra il 2018 e il 2023, le utility italiane hanno investito 13,2 miliardi di euro, di cui 9,8 miliardi spesi solo nel quadriennio 2020-2023, con un'accelerazione marcata durante il biennio 2020-2021.

Le principali aree di intervento delle utility riguardano l'efficientamento delle reti e la riduzione delle perdite, un tema particolarmente critico dato che attualmente il 42% dell'acqua immessa nelle reti italiane viene dispersa. Gli investimenti sono stati inoltre orientati verso il miglioramento della qualità dell’acqua e l’educazione ambientale, puntando su soluzioni innovative come il riuso delle acque reflue e la valorizzazione dei fanghi.

Un altro aspetto centrale trattato nel workshop è stato quello dei finanziamenti a supporto degli investimenti delle utility idriche. L’Italia è il principale beneficiario dei fondi della Banca Europea degli Investimenti (BEI) per il settore idrico, con 40 operazioni concluse tra il 2016 e il 2022, per un totale di 2,9 miliardi di euro. A livello nazionale, il Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico (PNIISSI) prevede il finanziamento di 418 progetti per un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro. Le risorse sono distribuite principalmente al Nord (5,2 miliardi per 232 progetti), seguito dal Sud e le isole (5 miliardi per 131 progetti) e dal Centro (2 miliardi per 55 progetti).

Con l'introduzione del capitolo REPowerEU nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le risorse destinate agli interventi sul sistema idrico sono aumentate a 5 miliardi di euro. Tali risorse sono state allocate a progetti volti a ridurre le perdite idriche e migliorare la gestione delle acque reflue e delle fognature.

Durante il workshop, Agici ha consegnato il prestigioso premio "Manager Servizio Idrico" a Stefano Cetti, Amministratore Delegato di Acinque, in riconoscimento del suo impegno pluridecennale nel miglioramento delle infrastrutture idriche lombarde. Il premio, giunto alla sua seconda edizione, viene conferito ai manager delle utility idriche che si sono distinti per la loro visione strategica e la capacità di guidare il cambiamento. Cetti ha espresso la sua gratitudine per il riconoscimento, sottolineando come la sua carriera sia stata dedicata alla crescita e allo sviluppo del sistema idrico lombardo. "Questo premio mi riporta alla memoria tanti cantieri e progettualità che ci hanno permesso di far crescere il servizio idrico con qualità, continuità e innovazione", ha dichiarato Cetti.

L'intervista di affaritaliani.it a Marco Carta, Amministratore Delegato di Acigi

 

A margine dell'evento Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici, ai microfoni di affaritaliani.it, ha dichiarato: "Il dibattito di oggi è stato molto ricco e articolato. Ha visto la partecipazione di diverse imprese che rappresentano l'intero ecosistema idrico in Italia, dalle utility pubbliche e private, alle multiutility, ai gruppi tecnologici, alla finanza e alle società di costruzione. Sono emersi molti spunti interessanti. Tra i principali, uno riguarda sicuramente l'assetto del settore: le sfide sono importanti e richiedono operatori strutturati sia a livello operativo che finanziario. È quindi fondamentale avere operatori di dimensioni adeguate o, quantomeno, creare una rete che permetta ai più piccoli di mettere in comune le proprie eccellenze".

"Il secondo tema rilevante è il ruolo che queste imprese svolgono per i territori e per il sociale. Si è discusso di temi come le società benefit, il bonus idrico per le famiglie più bisognose e lo sviluppo economico, considerando che la disponibilità di acqua è un fattore cruciale per molte imprese, incluso il settore turistico, come evidenziato dagli operatori in Liguria e Toscana. In definitiva, c’è ancora molto da fare: creare reti, crescere, perché le sfide legate all’acqua sono fondamentali e devono essere affrontate con la massima priorità", ha concluso Carta.

L'intervista di affaritaliani.it a Alessandra Garzarella, Coordinatrice Osservatorio OSWI, Agici

 

"Lo studio dell’Osservatorio Idrico ha analizzato gli impatti positivi sui territori derivanti dagli investimenti e dalle strategie portate avanti negli ultimi anni. Dalla nostra ricerca è emerso che, nel periodo considerato dal 2018 al 2023, gli investimenti sono stati pari a oltre 13 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi dedicati specificamente alla resilienza del servizio idrico. Questo è un tema particolarmente attuale, soprattutto considerando gli effetti del cambiamento climatico, che incide significativamente sul settore idrico integrato, influenzando sia la qualità che la quantità della risorsa", ha raccontato Alessandra Garzarella, Coordinatrice dell'Osservatorio OSWI, ai microfoni di affaritaliani.it.

"Oltre all’analisi degli investimenti, abbiamo esaminato anche le strategie adottate dagli operatori attraverso i bilanci di sostenibilità. Da questo studio è emerso che le aziende si stanno muovendo principalmente nell’ambito della resilienza della risorsa, con particolare attenzione alla protezione della qualità dell’acqua, anche mediante l’implementazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua e la costruzione delle cosiddette "casette dell’acqua". Inoltre, i gestori sono molto concentrati sugli interventi per la riduzione delle perdite idriche. Un aspetto importante è l'attenzione crescente verso i cosiddetti "nuovi servizi", che pur non essendo direttamente riconosciuti a livello tariffario, risultano cruciali nella sfida contro il cambiamento climatico. Pensiamo, ad esempio, alla raccolta delle acque meteoriche e ad altre soluzioni che hanno un impatto diretto sui territori, evidenziando l’importanza di sviluppare questo settore per ottenere un riscontro positivo anche sulla collettività", ha concluso Garzarella.

L'intervista di affaritaliani.it a  Cetti (Acinque) e Pagani (Siemens)

 

Stefano Cetti, Amministratore Delegato di Acinque, ai microfoni di affaritaliani.it, ha commentato: "Abbiamo organizzato due tavole rotonde estremamente interessanti, trattando temi come la resilienza e gli investimenti. Abbiamo ascoltato il punto di vista dei gestori, dei privati, dei fornitori e, soprattutto, delle banche. Direi che il quadro emerso è complessivamente ottimistico, anche se rimangono alcuni nodi da sciogliere. C'è la questione del PNRR, che a un certo punto terminerà, quindi sarà necessario rilanciare gli investimenti con altri strumenti. Tuttavia, il settore è pronto. Un altro aspetto importante e piacevole è che mi è stato assegnato il premio 'Manager Idrico dell'Anno', un riconoscimento di cui sono particolarmente orgoglioso, perché testimonia il percorso svolto negli ultimi anni. Ho lavorato in questo settore nell'ultimo decennio e voglio ringraziare tutti per questo".

"È stato un confronto molto interessante con i gestori e i fornitori di tecnologia. Credo che sia stata una giornata estremamente utile, perché per noi di Siemens la chiave del successo è creare un sistema integrato da cui far emergere l’innovazione. L'acqua rappresenta una sfida, ma se lavoriamo tutti insieme possiamo trovare delle soluzioni", ha concluso Roberto Pagani, Head of Business Development di Siemens.

Cambiamento climatico: sfide e strategie

 

A conclusione della prima tavola rotonda, Luca Bertoni, Managing Director di Accenture, ha sottolineato: "Abbiamo trattato argomenti molto interessanti, approfondendo come la dimensione dell'azienda sia in grado di sostenere gli investimenti e il percorso evolutivo del settore. Abbiamo esplorato anche il ruolo dell'intelligenza artificiale nell'ambito idrico, un tema di grande interesse e molto all'avanguardia. Dobbiamo alzare lo sguardo e creare una sinergia efficace tra ciclo idrico integrato e sostenibilità energetica". Sulla stessa lunghezza d'onda, Alessandro Cecchi, Presidente di Anfida, ha affermato che "la resilienza del servizio idrico integrato è una variabile chiave. Contrastare il cambiamento climatico, migliorare le performance gestionali e creare sistemi virtuosi rappresentano la chiave per rispondere efficacemente alle sfide esterne".

Michele Antognoli, Vice President, Factoring & Lending di BFF Banking Group, ha ringraziato il Festival dell'Acqua, evidenziando che "il 2024 e i prossimi mesi rappresentano un periodo cruciale per l’intero settore idrico, con importanti novità legate ai piani di investimento pubblici e privati". Ha spiegato come il gruppo, attivo in Italia e in altri otto Paesi europei, supporti le aziende con soluzioni di finanziamento per il capitale circolante. Giulia Cappellini, Direttrice di Como Acqua, ha messo in luce la necessità di sviluppare attività educative per garantire la consapevolezza del valore della risorsa idrica: "Se non si riesce a trasmettere messaggi fondamentali agli utenti, si rischia di compromettere l’efficacia delle nostre azioni".

Michele Falcone, Direttore Generale di Gruppo CAP, ha condiviso l'esperienza della gestione delle acque meteoriche nella provincia di Milano, evidenziando come l'azienda sia stata pioniera in questo settore. "Ogni anno dedichiamo il 10% del nostro piano industriale alla gestione delle acque meteoriche, con un incremento previsto al 20% dal 2027". Falcone ha poi parlato del progetto "Città Spugna", una grande iniziativa di deimpermeabilizzazione a Milano da 50 milioni di euro. Infine, Monica Manto, Presidente di Viveracqua, ha concluso il dibattito sottolineando la necessità di grandi investimenti e l'importanza dell'aggregazione tra gestori per raggiungere efficienza industriale: "Proprio in questi giorni, è stata emessa la quinta tranche di obbligazioni per 200 milioni di euro, sottoscritta da importanti attori come la BEI e la CDP".

Resilienza idrica e rigenerazione urbana

 

A conclusione del secondo panel, Filippo Di Marco, Chief Commercial Officer di Beccaceci, ha sottolineato come la sua azienda, originariamente attiva nel settore edilizio, abbia recentemente sviluppato una divisione dedicata al settore idrico, approfittando dei significativi finanziamenti disponibili. "Partecipiamo a gare d’appalto e oggi possiamo vantare ottimi risultati grazie al team che mi ha supportato", ha affermato Di Marco, aggiungendo che, nonostante l'euforia del settore, è fondamentale mantenere un approccio critico: "Questi miliardi devono essere trasformati in progetti concreti. Senza imprese strutturate e motivate, c'è il rischio che il mercato del lavoro possa finire nelle mani di chi non è realmente in grado di gestirlo".

Andrea Lanuzza, Amministratore Delegato di Aquanexa, ha condiviso la sua esperienza di dialogo con la filiera dell'acqua, evidenziando la necessità di una pianificazione condivisa tra i gestori del servizio idrico. "È fondamentale che pianifichino gli investimenti con una visione ampia, considerando sia gli interessi che l'impatto delle loro azioni", ha dichiarato Lanuzza, sottolineando anche l'importanza di avere accesso a una finanza adeguata, che possa sostenere questi sforzi, come già fatto dalla regolazione di ARERA. A seguire, Vincenzo Colle, Presidente di GAIA, ha messo in luce l'impegno della sua azienda, l'unico gestore idrico integrato della Toscana: "Gestiamo il servizio non secondo una logica di profitto, ma seguendo una logica di restituzione di valore agli utenti", ha detto Colle, citando strumenti come il Fondo per le utenze disagiate che hanno consentito di restituire circa 18 milioni di euro dal 2011 al 2023.

Infine, Donato Pasquale, Responsabile Settore Water & Waste Water di Schneider Electric, ha presentato l’offerta integrata dell'azienda, chiamata Ostraction, che comprende sensori, sistemi di automazione e software di gestione. "Oggi abbiamo un’offerta completa che consente di ottimizzare i bisogni del servizio idrico in Italia", ha dichiarato Pasquale, evidenziando l'evoluzione dell'approccio grazie all’uso di algoritmi di intelligenza artificiale. "Questi strumenti ci permettono di prevedere eventi futuri, rendendo il servizio idrico più efficiente e reattivo", ha concluso.

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