ANBI e CNR: droni e AI per monitorare i corsi d'acqua in Italia

Vincenzi (ANBI): "L’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione sta assumendo sempre più caratteri di internazionalità, forti di una concreta esperienza quotidiana"

di Redazione Corporate
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ANBI annuncia la collaborazione con il CNR: droni, sensori e Intelligenza Artificiale per il monitoraggio dei corsi d'acqua 

L’Associazione Irrigazione Est Sesia (A.I.E.S.) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) hanno avviato una nuova collaborazione nel contesto europeo per portare in Italia il progetto UAWOS (Unmanned Airborne Water Observing System). Questo innovativo sistema, che utilizza droni, sensori di ultima generazione e Intelligenza Artificiale, è progettato per monitorare i corsi d’acqua difficilmente raggiungibili, migliorando così gli strumenti a disposizione per contrastare il dissesto idrogeologico e prevenire gli effetti di eventi estremi legati ai cambiamenti climatici.

Il progetto UAWOS, già sperimentato in Alaska, Benin, Nigeria, Germania e Svezia, rappresenta un importante passo avanti nella gestione del territorio. Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “L’esperienza dei Consorzi di Bonifica Italiani è sempre più coinvolta in progetti internazionali. L’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione sta assumendo sempre più caratteri di internazionalità, forti di una concreta esperienza quotidiana ed attenti all’innovazione, che può migliorare la tutela dei territori, nonché la vita delle popolazioni che li abitano”. 

Mario Fossati, Direttore Generale di A.I.E.S., ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di poter collaborare con C.N.R. - I.R.P.I. (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) per acquisire questo importante progetto europeo. Si tratta di un progetto che impiega l’innovazione tecnologica per prevenire gli effetti del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico. Sempre più spesso ci troviamo ad affrontare eventi che pochi anni fa si ritenevano eccezionali: dall’estrema siccità del 2022 fino alle alluvioni che hanno colpito il Piemonte anche recentemente. Questo progetto ci consentirà di migliorare e perfezionare le attività di monitoraggio sul reticolo irriguo a tutela del territorio e dei suoi abitanti”.

Recentemente, dopo un'emergenza idrogeologica in Valle d'Aosta, un team di ricerca italo-danese è stato ospitato a Novara per sviluppare una nuova generazione di sensori da installare su droni nell’ambito del progetto UAWOS. La base operativa per queste attività è stata la traversa del canale Cavour a Chivasso, dove è stata effettuata la calibrazione e l’installazione della strumentazione necessaria.

Il progetto, finanziato dall'Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, mira a sviluppare una tecnologia di “rilevamento idrometrico aereo e senza contatto”, utilizzando droni per raccogliere dati preziosi su corsi d’acqua difficili da monitorare. I droni sono equipaggiati con sensori in grado di rilevare la batimetria, la velocità superficiale dell’acqua e l’altezza del pelo libero, soprattutto in aree difficili da raggiungere o costose da monitorare con metodi tradizionali. Si stima che questa tecnologia possa essere da due a tre volte meno costosa rispetto ai sistemi di osservazione tradizionali, con l’obiettivo di dimostrarne il valore in una serie di casi d’uso in regioni alpine, artiche e tropicali. In Italia, il progetto prevede casi di studio nell’area del fiume Po vicino a Settimo Torinese e Chivasso, nella parte terminale dell’Orco e sull’Adige.

Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ha evidenziato ulteriori benefici del progetto: “L’impiego di droni, equipaggiati con sensoristica di ultima generazione, consentirà di migliorare il monitoraggio costante sulla rete di canali, che attraversano il territorio, risultando molto utile anche per la gestione del cosiddetto Deflusso Ecologico, vale a dire la quantità d’acqua che, secondo la normativa comunitaria, deve rimanere in alveo, garantendo il benessere del corpo idrico”.

A.I.E.S. continua a essere in prima linea nell’innovazione tecnologica, applicando l’esperienza acquisita sul campo per migliorare la gestione idraulica, soprattutto in risposta agli eventi estremi come la siccità del 2022, che ha colpito duramente il Piemonte e altre regioni del Nord Italia.