ANBI, prevista intesa in Veneto tra consorzi di bonifica ed agronomi
Vincenzi (ANBI): "L’iniziativa veneta è esemplare della preoccupata attenzione dei Consorzi di bonifica verso il progressivo depauperamento organico dei suoli"
ANBI, annunciato avvio di un percorso comune in Veneto con la F.O.D.A.F. per il contrasto alla desertificazione attraverso pratiche agronomiche
Un protocollo d’intesa, che mette al centro le buone pratiche in ambito irriguo ed agronomico, fondamentali per l’adattamento al cambiamento climatico, mentre il rischio desertificazione è ormai conclamato in crescenti aree del territorio: in occasione della Giornata Mondiale del Suolo, F.O.D.A.F. (Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali) ed ANBI Veneto annunciano l’avvio di un percorso comune, rivolto a cittadini, istituzioni e mondo dell’agricoltura.
Obbiettivo è la gestione attenta del territorio ed il contrasto alla desertificazione attraverso pratiche agronomiche ad alta sostenibilità ambientale, che punti a recuperare la capacità naturale del terreno nell’assorbire e trattenere l’acqua, avendo evidente valenza anche per la prevenzione del rischio idrogeologico. Il percorso previsto dalla nuova intesa prevede la condivisione di conoscenze e buone pratiche, iniziative di formazione ed informazione, coerenti con gli obbiettivi dell’Agenda 2030, nonchè della Direttiva Quadro Acque.
“L’iniziativa veneta è esemplare della preoccupata attenzione dei Consorzi di bonifica verso il progressivo
depauperamento organico dei suoli: un problema che ha conseguenze non solo sulla produzione agricola,
ma su molteplici aspetti quali la sicurezza idraulica e la perdita di biodiversità” commenta Francesco Vincenzi, ANBI (Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue).
La firma del protocollo d’intesa avverrà giovedì 6 Dicembre prossimo a San Donà di Piave, dove il locale Consorzio di bonifica Veneto Orientale conduce da tempo, in località Fiorentina, un’attività agronomica sperimentale, mirata ad individuare le migliori pratiche di sistemazione dei terreni per ripristinare il contenuto organico dei suoli. “In questa giornata, infarcita di liturgiche dichiarazioni sulla necessità di tutelare la terra, non possiamo evitare di ricordare che, da 10 anni, giace in Parlamento la legge contro l’indiscriminato consumo di suolo; la sua mancata approvazione ci è costata, nel solo 2022, la cementificazione o l’abbandono di 77 chilometri quadrati con un aggravio di 9 miliardi di euro per i conti dello Stato” conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano.