AXA IM, Gilles Guibout sui mercati azionari: fine anno in calo
Per il 2023 il principale driver della performance dovrebbe essere legato alla capacità delle aziende di crescere in un contesto ancora molto incerto
AXA IM, Gilles Guibout commenta le performance dei mercati azionari in attesa dei risultati annuali
Le comunicazioni connesse agli ultimi rialzi dell’anno di FED e BCE hanno lentamente raffreddato le speranze dei mercati per una politica monetaria meno restrittiva. La FED ha detto di aspettarsi che i tassi raggiungano un picco di oltre il 5%, più di quanto si aspettavano i mercati, mentre la BCE ha peggiorato le sue prospettive sull’inflazione. Alla fine del mese, quando la Cina ha annunciato la revoca delle sue misure anti-Covid, prendendo una decisione che rischia di ostacolare il calo dell'inflazione, la situazione è ulteriormente peggiorata per i mercati azionari.
Secondo Gilles Guibout, gestore del fondo AXA WF Italy Equity di AXA IM: "Nelle prossime settimane, al di là dell'evoluzione della situazione sanitaria in Cina e in assenza di un messaggio pianificato da parte delle banche centrali, gli investitori potrebbero mostrare un atteggiamento attendista fino alla pubblicazione dei primi risultati annuali, che permetteranno di tastare il polso dell’economia reale. Al di là delle indicazioni sull’anno, questi risultati dovrebbero consentire alle aziende di condividere le proprie prospettive in termini di crescita ma soprattutto di redditività, vista l'elevata inflazione registrata".
"In un contesto di previsto rallentamento della crescita", continua Guibout, "questi elementi saranno preziosi per determinare quali società possono generare crescita nei loro risultati. Infatti, se per il mercato azionario europeo nel suo complesso la compressione dei multipli di valutazione registrati lo scorso anno ha permesso di tornare su livelli prossimi alla media di lungo periodo, ciò significa che per il 2023 il principale driver della performance dovrebbe essere legato alla capacità delle aziende di crescere in un contesto ancora molto incerto".
Secondo Gilles Guibout, l’impatto dei tassi sui multipli di valutazione per il 2023 sarà minimo, mentre sarà piuttosto la direzione degli utili ad avere un impatto: "Se veramente avremo una recessione, gli utili societari caleranno. Questo dipenderà da una serie di variabili sulle quali abbiamo ancora poca visibilità: per esempio non possiamo prevedere le temperature per la seconda parte dei mesi invernali e dunque le tendenze nella domanda di gas, né come si evolverà la guerra in Ucraina. Al momento ci sono troppe incognite e questo ci porta a mantenere una strategia che punti a investire dove possiamo avere più visibilità o più probabilità di vedere una crescita del fatturato e degli utili".
"Per le prossime settimane ci aspettiamo un po’ di volatilità data la mancanza di visibilità sulla direzione che prenderanno gli utili. E con il rallentamento in atto facciamo fatica a pensare che gli utili aziendali vengano rivisti al rialzo nel 2023. Ma è ancora troppo presto per sapere quale sarà l'ampiezza delle revisioni al ribasso. Ancora una volta, quindi, pensiamo che sia importante mantenere una buona diversificazione e ci concentriamo su società che combinano la capacità di adeguare i prezzi, avere visibilità e/o prospettive di crescita attraverso l'esposizione a temi di lungo termine, nonché una solida struttura finanziaria, come ad esempio, le banche, che dovrebbero beneficiare dei tassi in rialzo, e le società coinvolte nella transizione energetica o nell’innovazione digitale", conclude Guibout.