BPER Banca, utile netto a 290,7 mln nel primo trimestre 2023

Montani (BPER Banca): "Conseguiti risultati eccellenti in particolare grazie all'accelerazione del margine di interesse e alla tenuta delle commissioni nette"

di Redazione Corporate
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BPER Banca, presentati i risultati del primo trimestre 2023: forte crescita del margine di interesse a 726,0 milioni

​Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca, presieduto da Flavia Mazzarella, ha approvato e comunicato i risultati finanziari del primo trimestre 2023, chiudendo con un utile netto pari a 290,7 milioni. L’Amministratore Delegato Piero Luigi Montani commenta: “Il quadro macroeconomico del primo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da un’attività economica in leggera crescita e da un’inflazione che permane su livelli elevati. In tale contesto la Banca ha conseguito risultati eccellenti in particolare grazie ad una forte accelerazione del margine di interesse e alla buona tenuta delle commissioni nette. I proventi operativi pari a 1.318 milioni hanno fatto rilevare un’ottima performance con una crescita del 49,2% rispetto al primo trimestre del 2022".

"La dinamica dei proventi operativi", prosegue Montani, "ha consentito il raggiungimento di un risultato della gestione operativa di 643 milioni, in crescita del 97,5% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. I risultati del primo trimestre della Banca, che hanno evidenziato una redditività in forte crescita, registrano un utile netto di periodo pari a 290,7 milioni, dopo aver spesato 69,5 milioni di euro relativi al contributo al Single Resolution Fund".

"La solidità della Banca rimane elevata, con un CET1 ratio fully phased proforma al 13,3% ampiamente superiore all’attuale requisito minimo SREP dell’8,5%, così come la posizione di liquidità che presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste".

"La Banca, nel percorso volto a creare una società più sostenibile, equa ed inclusiva, continua a rafforzare la propria leadership nella gestione delle tematiche ESG rispettando il grado di attuazione della leva ESG Infusion attraverso le progettualità avviate, allineate agli sfidanti obiettivi di Piano Industriale in termini di riduzione degli impatti ambientali, supporto ai clienti nella transizione ecologica con attenzione all’inclusione e alla gestione delle diversità".

"L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da una perdurante incertezza geopolitica e da una persistenza dell’inflazione a livelli elevati, ci pone davanti a nuove sfide che la Banca saprà gestire efficacemente grazie ai progressi compiuti sul fronte della generazione dei ricavi, alla robusta posizione patrimoniale e di liquidità e alla solida qualità del credito. Consapevoli delle incertezze di un complesso quadro macroeconomico, affrontiamo il resto dell’anno in corso con fiducia, convinti che riusciremo a consolidare i livelli di redditività finora conseguiti a beneficio di tutti gli stakeholders, anticipando la traiettoria di crescita ipotizzata lo scorso anno nel Piano Industriale 2022-2025”, conclude l'amministratore delegato Piero Luigi Montani. 

Conto economico consolidato: dati principali

Il margine di interesse si attesta a 726,0 milioni in crescita del 92,9% rispetto al primo trimestre 2022, grazie in particolare al maggior contributo della componente commerciale, all’andamento favorevole dei tassi e al contributo derivante dalla gestione del portafoglio titoli.

Le commissioni nette sono pari a 506,1 milioni in aumento del 12,3% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno e riflettono, in particolare, il positivo andamento del comparto bancassurance (+18,3% a/a); solido anche il contributo delle commissioni relative alla raccolta indiretta (+4,9% a/a) e di quelle derivanti dall’attività bancaria tradizionale (+15,6% a/a).

I dividendi risultano pari a 2,2 milioni (€ 0,3 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente e 2,9 milioni nel quarto trimestre 2022). Il risultato netto della finanza è positivo per 50,9 milioni rispetto a 58,9 milioni del primo trimestre 2022 (€ 23,0 milioni nel quarto trimestre 2022).

I proventi operativi netti ammontano a 1.318,4 milioni in aumento del 49,2% rispetto al primo trimestre 2022 trainati dalla crescita dei ricavi core (margine di interesse e commissioni nette) pari a 1.232,1 milioni (+49,0% a/a). Gli oneri operativi sono pari a 675,8 milioni rispetto a 558,4 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Il costo del credito annualizzato si attesta a 63 p.b., in linea rispetto al dato registrato nell’esercizio 2022 pari a 64 p.b (59 p.b.escludendo le rettifiche straordinarie).

I contributi ai fondi sistemici si riferiscono al pagamento ordinario per l’anno 2023 al Fondo di Risoluzione Unico (“Single Resolution Fund”) e sono pari a 69,5 milioni. Si evidenzia che nello schema di Conto economico riclassificato, per chiarezza espositiva, tali contributi sono esposti in una riga separata, mentre nello schema di Banca d’Italia sono ricompresi all’interno della voce 190 b) “Altre spese amministrative”. Le imposte sul reddito ammontano a 88,2 milioni.

Stato patrimoniale consolidato: dati principali

La raccolta diretta da clientela si attesta a 113,5 miliardi (+14,2% a/a). Fra i driver principali, che hanno parzialmente compensato il calo nel trimestre dei conti correnti, si sono registrati le buone performance dei depositi vincolati, delle obbligazioni e dei certificates; positivo l’andamento della raccolta dei pronti contro termine con controparti istituzionali.

La raccolta indiretta da clientela si porta a 167,5 miliardi (+2,6% nel trimestre); a sostenere la crescita dell’aggregato contribuiscono sia la raccolta gestita, a € 62,1 miliardi (+2,5%), sia la raccolta amministrata, a 81,6 miliardi (+4,2%), che intercettano i reinvestimenti della raccolta diretta. Il portafoglio premi assicurativi riferibile al ramo vita si attesta a 23,8 miliardi (+22,4% a/a).

Nel trimestre, i crediti lordi verso la clientela sono pari a 91,9 miliardi (€ 89,4 miliardi i crediti netti) in calo dell’1,8%. All’interno dell’aggregato i crediti performing ammontano a 88,9 miliardi, mentre i crediti deteriorati sono pari a 3,0 miliardi.

L’approccio conservativo alla gestione del credito deteriorato e le azioni di derisking intraprese e in pipeline, hanno consentito al Gruppo di raggiungere solidi ratio di asset quality: l’incidenza dei crediti lordi (NPE Ratio lordo proforma) è pari al 2,9%, in calo rispetto al dato di fine 2022 (3,2%), mentre l’incidenza dei crediti netti verso clientela (NPE ratio netto proforma) risulta pari all’1,2%, in calo rispetto al dato di fine 2022 che si attestava all’1,4%.

Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati è in aumento a 60,9% dal 57,1% di fine 2022; la copertura dei crediti performing si attesta allo 0,75%, mentre la copertura delle esposizioni classificate a Stage 2 è pari al 4,45% (in crescita frazionale da fine 2022).

Con riferimento alla composizione dei crediti deteriorati, le sofferenze lorde sono pari a 1,0 miliardi in aumento del 2,9% (0,2 miliardi netti; -12,2%); le inadempienze probabili lorde si attestano a 1,9 miliardi in linea al dato di fine 2022 (0,9 miliardi netti; -8,4%); i crediti scaduti lordi ammontano a 161,3 milioni (112,0 milioni netti; +3,1%). Tasso di default ancora molto contenuto (1,0%).

I mezzi patrimoniali complessivi ammontano a € 8.447 milioni, con una quota di patrimonio di pertinenza di terzi pari a 188,1 milioni. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato di periodo, si attesta pertanto a 8.259 milioni. Con riferimento alla posizione di liquidità, si segnala che l’indice LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) al 31 marzo 2023 è pari al 206,3% mentre l’indice NSFR (“Net Stable Funding Ratio”) ammonta al 126,5%.