BPER, concluso il progetto per i giovani Present4Future in collaborazione con Fondazione Gruppo Abele

Cerchiai (BPER): “I risultati raggiunti dimostrano il valore della collaborazione tra enti pubblici, privati e terzo settore, e confermano l’importanza investire nei giovani”

di Federica Toscano
Corporate - Il giornale delle imprese

BPER, celebrata a Modena la conclusione del progetto per i giovani Present4Future: un modello di inclusione sociale e sviluppo territoriale

Si è concluso ieri al BPER Forum di Modena il progetto Present4Future, un'iniziativa promossa da BPER Banca in collaborazione con la Fondazione Gruppo Abele, che ha portato alla luce risultati significativi per l'inclusione sociale e lo sviluppo delle comunità locali. Nato nel 2022, il progetto ha operato nelle periferie di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova, coinvolgendo oltre 3.000 giovani tra i 14 ei 24 anni in attività educative, culturali e sportive, con l'obiettivo di generare cambiamento nei contesti più fragili del tessuto urbano.

La serata, condotta dal giornalista e scrittore Valerio Millefoglie, ha visto la partecipazione del Presidente di BPER, Fabio Cerchiai, del Presidente della Fondazione Gruppo Abele, Don Luigi Ciotti, e di numerosi educatori e giovani protagonisti del progetto.

"Present4Future rappresenta un progetto che incarna pienamente il nostro impegno per la sostenibilità sociale e la crescita delle comunità", ha affermato il Presidente di BPER, Fabio Cerchiai. "Attraverso il dialogo intergenerazionale e un approccio inclusivo, abbiamo voluto offrire ai giovani strumenti concreti per diventare protagonisti del cambiamento nei territori in cui vivono. I risultati raggiunti sono una dimostrazione tangibile del valore della collaborazione tra enti pubblici, privati e terzo settore, e confermano quanto sia fondamentale investire nelle nuove generazioni per costruire un futuro migliore per tutti".

Il percorso di Present4Future non termina qui. L'esperienza ha tracciato un modello che potrebbe essere replicato su scala più ampia, offrendo ai giovani strumenti concreti per diventare attori del cambiamento e contribuendo a costruire un futuro più inclusivo e sostenibile per tutti. Il punto di forza del progetto è stato il coinvolgimento diretto dei giovani, con particolare attenzione a quelli provenienti da contesti di marginalità sociale.

Non possiamo pretendere di curare il malessere dei giovani, se non siamo disposti a curarci maggiormente di loro”, ha detto Don Luigi Ciotti, Presidente di Fondazione Gruppo Abele. “Questo significa ascoltarli senza catalogarli, accogliere le loro contraddizioni e le loro proteste verso un mondo adulto che li considera spesso cittadini a metà. Questo progetto ha avuto coraggio, perché ha scelto di andare incontro alla realtà giovanile di oggi senza pregiudizi o paternalismi. Di fare un salto senza rete proprio dentro quelle periferie che a tanti fanno così paura. Di scommettere sul protagonismo dei giovani e sui loro percorsi inediti. Una strada che speriamo non si interrompa, ma che sogniamo ancora lunga. La continuità è infatti un valore chiave negli interventi sociali che ambiscono a creare cambiamenti significativi e duraturi: elaborati nel presente per essere consolidati nel futuro”.

Grazie alla co-progettazione e alla collaborazione tra partner pubblici, privati e del terzo settore, il progetto ha risposto in modo concreto ai bisogni delle comunità locali, creando nuove reti territoriali e promuovendo il protagonismo giovanile. Tra i risultati più significativi del progetto, spiccano la rigenerazione di spazi pubblici abbandonati, il contrasto all'abbandono scolastico attraverso percorsi educativi mirati e la creazione di sportelli psico-pedagogici.

Sono stati inoltre avviati corsi di alfabetizzazione per giovani di origine straniera e promosse attività di sensibilizzazione su temi di grande rilevanza sociale, come la legalità, la lotta alle mafie e la violenza di genere. Tra le iniziative più creative, il podcast “Sei Città”, scritto e narrato da Valerio Millefoglie in collaborazione con Storielibere.fm , ha dato voce ai giovani protagonisti, raccontando le loro esperienze nelle periferie urbane. Anche la pagina Instagram @present4futureitalia è diventata uno spazio dove i ragazzi hanno potuto esprimersi liberamente e sviluppare competenze digitali.

Il bilancio finale del progetto evidenzia numeri significativi: 130 attività realizzate, oltre 3.000 giovani e 2.000 cittadini coinvolti, con la nascita di accordi formali e nuove progettualità. Il modello flessibile e adattabile adottato si è dimostrato vincente nel rispondere alle specificità di ciascun territorio.

Le dichiarazioni di Fabio Cerchiai, Presidente di BPER Banca 

Il Presidente di BPER Banca Fabio Cerchiai, a margine dell’evento ha dichiarato: “I giovani possono dare molto, ma per poterlo fare dobbiamo consentire loro di offrire un contributo veramente importante, vivendo da protagonisti quella capacità di reazione che noi dobbiamo favorire, ma che loro hanno già dentro di sé. Siamo molto soddisfatti di questa esperienza. BPER Banca è molto vicina alla sua tradizione, stiamo diventando una banca grande in termini dimensionali, ma vogliamo continuare a essere una grande banca in termini di capacità di servizio. Questo significa vicinanza territoriale, vicinanza alle comunità in cui e per cui operiamo. Significa, quindi, saper interpretare i bisogni, che, come tutti sappiamo, sono i più vari: anche i più piccoli, i più semplici. È fondamentale saper mantenere un dialogo continuo, cioè essere e continuare a essere una banca di prossimità”.

Le parole di Don Luigi Ciotti presbitero e attivista, fondatore del Gruppo Abele 

Don Luigi Ciotti in occasione dell’evento, ha dichiarato: “Bisogna riconoscere una grande positività, perché si è costruito un metodo innovativo grazie al protagonismo e alla partecipazione attiva dei ragazzi. Questo è stato possibile eliminando burocrazia e meccanismi che spesso bloccano percorsi necessari. Il progetto ha coinvolto diverse città, da Palermo a Torino, con un lavoro di collaborazione tra istituzioni, associazioni, scuole e il terzo settore, e un grande coinvolgimento dei giovani”.

Don Ciotti ha affermato che è fondamentale ascoltare i giovani e spiega che il metodo è stato costruito dal basso, con la libertà concessa dalla Fondazione, che ha permesso un progetto centrato sulle nuove generazioni, oggi più che mai protagonisti in una società che spesso li menziona ma li ascolta poco. Questo progetto dimostra che possono essere artefici di cambiamento, un dato fondamentale per il futuro.

“Le esperienze maturate in territori diversi”, prosegue Don Ciotti, “pur complessi, si sono contaminate, arricchite e unite, dimostrando che, con la giusta libertà, i giovani possono dare un contributo autentico e innovativo. È cruciale dare continuità a iniziative come questa e moltiplicarle. La politica dovrebbe cogliere questi percorsi per restituire speranza e dignità ai giovani”.

In Italia siamo agli ultimi posti in Europa per numero di under 35. Inoltre, una ricerca mostra che il 61% degli adulti fatica a capire i giovani, con un 13% che non li comprende affatto. Questo evidenzia l'urgenza di aiutare il mondo adulto a cogliere segnali, bisogni e percorsi inediti dei ragazzi. Questo progetto è stato un esempio concreto di come valorizzare il loro protagonismo” ha poi concluso Don Ciotti.

Tags:
bper don luigi ciottibper fabio cerchiaibper fondazione gruppo abelebper giovanibper present4future