Capgemini, pubblicato il World Cloud Report for Financial Services 2025
Patrizi (Capgemini Italia): "Un approccio cloud-native e l'adozione dell'AI generativa aiutano banche e assicurazioni a innovare, entrare in nuovi mercati e migliorare la soddisfazione dei clienti"
Capgemini: il World Cloud Report for Financial Services 2025 svela il divario tra istituzioni tradizionali e nuove realtà negli investimenti sul cloud
Il World Cloud Report for Financial Services 2025, pubblicato dal Capgemini Research Institute, mette in evidenza significative differenze tra l’approccio delle istituzioni finanziarie tradizionali e quello delle realtà di nuova generazione agli investimenti nel cloud. Le banche e le compagnie assicurative si concentrano principalmente sull’efficienza operativa, con l’84% che vede il cloud come un mezzo per ottimizzare i processi interni.
Al contrario, FinTech e InsurTech attribuiscono al cloud un ruolo strategico nella crescita delle vendite, con il 62% che ne fa un pilastro per accelerare la generazione di ricavi. Tuttavia, il rapporto evidenzia come solo il 12% delle aziende del settore finanziario possa essere classificato come “cloud innovator”.
Il contesto attuale pone sfide significative per le istituzioni finanziarie, tra cui difficoltà nella gestione e protezione dei dati, problemi di cybersecurity, complessità normative e crescenti aspettative da parte dei clienti. Per rispondere a tali sfide, le banche e le compagnie assicurative stanno aumentando l’adozione del cloud, come dimostra un incremento del 26% nei riferimenti a questa tecnologia nelle relazioni annuali delle principali società globali tra il 2020 e il 2023. Nonostante ciò, molte aziende faticano a trarre pieno valore dagli investimenti effettuati.
I dirigenti intervistati riportano bassi livelli di soddisfazione per i risultati ottenuti dalle soluzioni cloud. Solo una minoranza riscontra benefici significativi come la riduzione dei costi operativi (33%), una maggiore scalabilità (27%) o un’accelerazione nell’innovazione (26%). Tra le principali difficoltà, il rapporto cita l’adozione di modelli di migrazione inefficaci come il “lift-and-shift”, la rapida scalabilità che comporta costi imprevisti, modelli di pricing complessi e carenze nella governance.
Dario Patrizi, Financial Services Director di Capgemini Italia, ha dichiarato: “Grazie a un approccio cloud-native finalizzato a promuovere una cultura dell'innovazione, le banche e le compagnie assicurative avrebbero un miglioramento nell’offerta di nuovi prodotti e servizi, ingresso in nuovi mercati e aumento della soddisfazione dei clienti. Con l’adozione sempre più diffusa dell'AI generativa da parte delle aziende, un’infrastruttura tecnologica basata sul cloud può supportare il settore nel trarre il massimo dagli investimenti in nuove tecnologie su larga scala”.
Le banche e le assicurazioni gestiscono grandi volumi di dati personali, finanziari e transazionali, ma incontrano molteplici difficoltà nella loro gestione. Il report individua tre problemi principali: i sistemi legacy ostacolano l’integrazione dei dati (71%), le preoccupazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati rimangono alte (70%), e la scarsa qualità dei dati costituisce un ulteriore ostacolo (69%). Inoltre, la crescente pressione normativa, come il Digital Operational Resilience Act (DORA) che entrerà in vigore in Europa nel gennaio 2025, e nuove regole globali come la Sezione 1033 del Dodd-Frank Act negli Stati Uniti, richiedono che le istituzioni rafforzino la loro conformità normativa e la capacità di estrarre insight significativi dai dati.
A fronte di queste sfide, la tecnologia rappresenta una risorsa fondamentale, ma molte istituzioni finanziarie tradizionali sono ancora carenti in competenze avanzate. Soltanto il 15% delle banche e delle compagnie assicurative ha raggiunto un livello di maturità elevato nell’uso dell’intelligenza artificiale, mentre percentuali più alte si riscontrano nell’analisi predittiva (30%) e nell’automazione dei processi (22%). Questo ritardo frena la capacità di integrare soluzioni innovative e di supportare un ecosistema cloud più efficace.
Secondo il rapporto, le istituzioni che rientrano nella categoria di “cloud innovator” riescono a ottenere risultati di alto livello, con performance superiori rispetto alla concorrenza. Queste aziende mostrano una maggiore efficacia nel raggiungere obiettivi di upsell e cross-sell (32% contro il 12% delle altre), nella monetizzazione dei dati (32% contro il 10%) e nello sviluppo di prodotti innovativi (22% contro il 10%). Per raggiungere questi risultati, è cruciale adottare un approccio orientato ai dati e investire in applicazioni cloud-native, formazione specializzata e una cultura aziendale che favorisca l’innovazione.
L’indagine del Capgemini Research Institute si basa su dati raccolti tra giugno e agosto 2024, provenienti dalla Global Financial Services Executive Survey, dalla Global FinTech and InsurTech Survey e dalle Global Executive Interviews. Lo studio ha coinvolto 720 dirigenti di 13 mercati internazionali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone e Australia, offrendo una prospettiva ampia e dettagliata sulle dinamiche di adozione del cloud nel settore finanziario.