Danone e la chiave di un'azienda prospera. Malaspina: "Più cura della persona"

Sonia Malaspina, Corporate Affairs, Communication&Sustainability Director di Danone, racconta i vantaggi delle policy a tutela di Diversità e Inclusione

di Redazione Corporate
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Pari opportunità, "congedo originale" e welfare: la visione aziendale di Danone

Il panorama aziendale, anno dopo anno, assistite a una graduale trasformazione verso un crescente riconoscimento dell'importanza delle politiche sulla parità di genere e sulla cura dei propri dipendenti. Sonia Malaspina, Corporate Affairs, Communication & Sustainability Director di Danone, è tra i fermi sostenitori delle policy di Diversità e Inclusione, una leva ritenuta fondamentale per generare valore economico-sociale in azienda, per incrementarne competitività e per la capacità di attrarre e trattenere talenti. Malaspina ha raccontato, in un'intervista ad affaritaliani.it, il percorso che le ha permesso di portare fuori dall'azienda (grazie alla costituzione del Manifesto per la Parità di Genere, lanciato e promosso da Winning Women Institute) le iniziative sperimentate e implementate nel corso della sua esperienza in Danone.

L'intervista di affaritaliani.it a Sonia Malaspina, Corporate Affairs, Communication&Sustainability Director di Danone

"Ho iniziato a implementare una policy all'interno del Gruppo Danone, che ai tempi era Mellin, a supporto della maternità e della paternità: 10 piccole regole da applicare per supportare la genitorialità da un punto di vista economico, organizzativo, culturale e psico-affettivo", spiega Malaspina. "L'ho fatto nel 2011, in un momento in cui non si parlava di maternità nei luoghi di lavoro perché veniva visto come un grandissimo ostacolo".

È partita da lì, da quello che era generalmente considerato un tabù, e ha cercato di ritagliare uno spazio di opportunità osservando quello che succedeva alle mamme e ai papà se realmente supportati: "Negli anni", prosegue, "ho visto un grandissimo ritorno: l'investimento che un'azienda fa in questa direzione, viene di gran lunga ripagato dai benefici che le politiche stesse hanno in termini economici, e io l'ho misurato". Azzerare il pay gap e garantire servizi di Welfare, dare bonus e premio produzione anche alla lavoratrice in maternità (al 100%), aumentare la maternità facoltativa dal 30% al 60% della retribuzione: da questa esperienza di osservazione diretta, Sonia ha potuto verificare, dati alla mano, l'ingaggio delle persone.

"Con queste iniziative non solo attraiamo più talenti, ma li tratteniamo. C'è più solidarietà e produttività, e abbiamo potuto verificarlo attraverso dati economici reali". Non sarebbe solo una questione di giustizia sociale, quindi, ma qualcosa di estremamente vantaggioso anche dal punto di vista economico e imprenditoriale

Nel 2017, poi, è iniziata la collaborazione con le isituzioni: "C'è ancora tanto da fare, ma negli anni ho visto la situazione mutare, e finalmente oggi se ne parla. È fondamentale anche per quanto riguarda le richieste da parte delle nuove generazioni di un maggiore bilanciamento tra vita personale e lavorativa". Il nuovo ruolo di Sonia, che prima era alla direzione delle Risorse Umane in Danone, le ha permesso di avviare un'attività dedita a dimostrare il valore delle policy aziendali anche all'esterno.

"Ci siamo certificati per la parità di genere a maggio 2023, abbiamo visto i benefici che derivavano dalle nostre policy e ho chiamato Massimo Albanese, Segretario Nazionale Fai Cisl. Gli ho domandato se fosse disponibile a sottoscrivere insieme un Manifesto". Così, racconta Malaspina, la certificazione per la parità di genere è diventata un criterio di opportunità all'interno delle gare d'appalto per i fornitori. 

"Ho realizzato il sogno di portare anche fuori dall'azienda le pratiche, iniziando dalla nostra filiera, e ho visto una grande risposta da parte di realtà diverse. Ne sono rimasta piacevolmente colpita perché non me lo sarei mai aspettato: ho ricevuto sostegno anche da parte delle istituzioni. Questa", prosegue Sonia, "è una battaglia che non puoi vincere solamente a livello aziendale, e io penso che vadano aiutate sopratutto le piccole e medie realtà". 

Parlando del libro di cui è autrice, "Il congedo originale", che ha avuto una grande eco, Sonia Malaspina pone l'attenzione sull'importanza del 'potere della cura'. È un concetto attraverso cui sottolinea come curare la persona porti la popolazione aziendale ad essere realmente performante

E 'la cura' ha anche un altro aspetto, ovvero quello dei caregiver: "Il 67% delle mie persone hanno figli o hanno a carico una persona fragile. Quando nel 2019 ho chiesto aiuto per scrivere questa policy, si è candidato il 10% della popolazione aziendale: 50 persone che hanno condiviso con me la loro esperienza. Non avevano richiesto la legge 104, ma nella loro quotidianità facevano i salti mortali per conciliare lavoro e accudimento. Quello che chiedono è comprensione da parte del datore di lavoro e flessibilità". Se l'azienda divenisse, sempre di più, uno spazio all'interno del quale le persone sanno che possono sentirsi capite, comprendendo tutte le difficoltà, sarebbe garantita la restituzione da parte del lavoratore della medesima attenzione. 

Malaspina conclude con uno sguardo rispetto a quello che secondo lei è, ad oggi, lo scenario nazionale: non importerebbero le dimensioni delle aziende e non importerebbe la geografia, poiché "la chiave è la rivoluzione digitale". Tanti i passi fatti in avanti, ma ancora tanto da fare soprattutto a livello culturale.

Uno dei più importanti risultati raggiunti - motivo di grande orgoglio per Sonia - è che l'applicazione ferrea della politica sulla genitorialità ha portato a un incremento della natalità nella popolazione aziendale di Danone: "Un altro dato di estrema rilevanza è quello rappresentato dalla promozione delle lavoratrici al rientro dalla maternità: rappresentano il 14% del totale delle promozioni". Così, lascia intuire Malaspina, la maternità torna ad essere un avvenimento naturale e sereno all'interno della vita lavorativa della donna.

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