De Micheli: "Così Casta Diva torna ai livelli del pre-pandemia"
Casta Diva Group ha portato avanti l’acquisto di un’agenzia di Sassuolo, Genius Progetti, generando un notevole incremento del fatturato
“Quando è scoppiata la pandemia a marzo 2020 abbiamo fatto il “pieno” di denaro con il credito bancario. Ci attendevamo che la situazione sarebbe durata circa un anno, per questo abbiamo avviato la cassa integrazione per alcuni dipendenti, anticipando gli importi perché l’Inps tardava a corrisponderli”. Andrea De Micheli, presidente e ad di Casta Diva Group - PMI Innovativa quotata su EuroNext Growth e attiva a livello internazionale nel settore della comunicazione – racconta ad Affaritaliani.it come l’azienda abbia superato il periodo della crisi dovuto alla pandemia e come oggi possa guardare con grande entusiasmo al futuro, anche grazie ad accordi “storici” come quello con Blue Note. “Nel secondo anno della pandemia abbiamo snellito la nostra struttura – prosegue De Micheli – e ci siamo concentrati su eventi ibridi o, addirittura, solo online. Abbiamo capito, dal punto di vista del business, che tante aziende competitor si erano talmente “spaventate” durante la pandemia che si sono dimostrate disponibili alle aggregazioni. Per questo ci sono state varie trattative che hanno dato esiti positivi”.
Per questo motivo Casta Diva Group ha portato avanti l’acquisto di un’agenzia di Sassuolo, Genius Progetti, generando un notevole incremento del fatturato, tanto che l’obiettivo per il 2022 è superare quanto realizzato nel 2019 a circa 60 milioni di revenue totali. Nel piano industriale era già stata annunciata una soglia intorno ai 57 milioni che è già oggi raggiunto grazie a un portafoglio ordini (in termine tecnico backlog) che permette di guardare con ottimismo ai mesi a venire.
“Continuiamo a guardarci intorno – prosegue De Micheli – alla ricerca di opportunità di business. Questo significa anche cambiare il proprio target. Il lusso ha sofferto meno degli altri durante la pandemia e, al tempo stesso, sono stati consumati molti più prodotti video online, con gli Ott che hanno avuto bisogno di nuovi programmi. Per questo abbiamo iniziato una nuova attività di produzione che ci ha permesso fin d’ora di raddoppiare, passando dai 4 prodotti di tutto il 2021 agli 8 finora realizzati nel 2022”.
La pandemia ha anche costretto le aziende a fare i conti con un settore eccessivamente parcellizzato. Nel 2019 il comparto valeva poco meno di un miliardo, realizzato attraverso 250 agenzie con un fatturato medio di circa 2,5 milioni di euro. Il che le rendeva “ostaggio” dei clienti che erano eccessivamente pesanti nel bilancio. Per questo un meccanismo di aggregazione che irrobustisca le imprese fa bene a tutto il settore. “La nostra strategia – conclude De Micheli – ci sta dando ragione: siamo passati da circa 16 milioni del primo semestre del 2021 ai circa 40 dei primi sei mesi del 2022, con un incremento del 250%”.