Deloitte, al via la 13° edizione della 'GenZ e Millennial Survey'

Pompei (Deloitte Italia): "I giovani italiani continuano a dimostrarsi più sensibili della media globale rispetto alle preoccupazioni economiche"

di Redazione Corporate
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Deloitte: presentata la 13° edizione della 'GenZ e Millennial Survey'. Il costo della vita è in cima alle preoccupazioni 

Secondo la tredicesima edizione della "GenZ e Millennial Survey" di Deloitte, condotta su oltre 14.000 GenZ e più di 8.000 Millennial in 44 Paesi, inflazione, cambiamento climatico e lavoro sono le principali sfide globali da affrontare per i giovani italiani. Questa edizione dell'indagine esplora per la prima volta il percepito dei giovani sulla Generative AI. I risultati mostrano che, sebbene ancora poco sfruttata sul lavoro, potrebbe migliorare il work-life balance e liberare tempo per attività creative e strategiche, se utilizzata eticamente e accompagnata da un'adeguata formazione.

"I giovani italiani continuano a dimostrarsi più sensibili della media globale rispetto alle preoccupazioni economiche e all’urgenza della sfida climatica. Molti degli intervistati si dicono disposti a cambiare abitudini di consumo e dichiarano di scegliere prodotti e servizi in funzione del loro impatto ambientale. Le aziende devono sintonizzarsi con questa nuova sensibilità, che di anno in anno si è consolidata e ci mostra la profondità del cambiamento culturale avvenuto sul tema della sostenibilità ambientale e sociale. Molto interessante anche il percepito sulla Generative AI: dalla survey emerge un gap tra chi la usa di più, e si dimostra consapevole delle sue potenzialità eccezionali, e chi, invece, si sente ancora 'confuso' o 'incerto'", ha commentato Fabio Pompei, CEO di Deloitte Italia

Interrogati su quali emozioni susciti in loro la Generative AI, il 29% dei GenZ esprime "incertezza", il 28% "fascinazione" e il 22% "eccitazione". I Millennial, più tiepidi nel giudizio, si dichiarano per il 33% "incerti", per il 21% "affascinati" e per il 17% "confusi". Ancora poco sfruttata sul lavoro, solo il 16% della GenZ e l'11% dei Millennial dichiara di usarla spesso, la Generative AI è percepita diversamente tra chi la utilizza molto e chi non ha grande dimestichezza con questa tecnologia. Secondo il 47% della GenZ e il 39% dei Millennial, questa innovazione può aiutare a "liberare tempo e migliorare il work-life balance", una convinzione che arriva al 73% della GenZ e al 78% dei Millennial che la usano frequentemente. Inoltre, il 47% della GenZ e il 40% dei Millennial pensa che la Generative AI possa "liberare tempo per lavori più creativi e strategici".

Tuttavia, emergono anche timori: il 46% della GenZ e il 41% dei Millennial ritiene che la Generative AI potrebbe "richiedere una riqualificazione professionale e impattare sulle decisioni di carriera", mentre il 55% della GenZ e il 52% dei Millennial teme che potrebbe "causare l'eliminazione di posti di lavoro". Meno della metà dei giovani, il 43% della GenZ e il 34% dei Millennial, pensa che il proprio datore di lavoro li stia adeguatamente formando sulle potenzialità della Generative AI.

Gli intervistati italiani, e in particolare i Millennial, sono meno ottimisti riguardo alla situazione economica e sociale rispetto al 2023: solo il 16% della GenZ e l'11% dei Millennial si aspetta un miglioramento della situazione economica generale. Più fiducia viene espressa sulla possibilità di un miglioramento della condizione finanziaria personale, atteso dal 31% della GenZ e dal 20% dei Millennial. Il costo della vita rimane la prima preoccupazione (35% GenZ e 43% Millennial), seguita dalla sfida del cambiamento climatico (33% GenZ e 32% Millennial) e dalla disoccupazione (21% GenZ e 20% Millennial).

I giovani italiani sono meno ottimisti della media globale per quanto riguarda lo scenario economico e sociale, ma risultano particolarmente fiduciosi riguardo alla possibilità di fare la differenza sull’ambiente: il 62% della GenZ e il 53% dei Millennial ritiene di avere un'influenza moderata o significativa. Anche sulla salute mentale (60% GenZ; 49% Millennial) e sull’uso etico della tecnologia (52% GenZ; 45% Millennial) i giovani si sentono pronti a guidare il cambiamento.