Ecomondo 2024, Agici presenta il primo 'Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti'

Carta (Agici): "Gli operatori del settore sono pronti a innovare e riciclare nuovi materiali, ma per fare un salto di qualità occorre semplificare le normative"

di Elisabetta Marciano
Corporate - Il giornale delle imprese

Agici: presentato a Ecomondo 2024 il primo 'Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti', l'obiettivo è rafforzare gli investimenti nel settore

In occasione della fiera Ecomondo, in corso a Rimini, Agici ha presentato il primo rapporto dell’Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti, evidenziando una crescita significativa negli investimenti del settore rifiuti in Italia. Gli investimenti annuali sono aumentati in media del 16% tra il 2017 e il 2022, superando il miliardo di euro nel 2023. Tuttavia, per sostenere questa espansione è necessario intervenire sul quadro normativo, considerato ancora troppo frammentato e contraddittorio.

Il rapporto evidenzia come il settore sia trainato principalmente da piccole e medie imprese (PMI): l’85% delle aziende ha un fatturato inferiore ai 25 milioni di euro e l’81% gestisce un solo impianto, spesso di piccole dimensioni. Su un totale di 9.406 impianti attivi nel 2022, il 62% ha una capacità inferiore alle 50.000 tonnellate annue. Inoltre, il settore è dominato dal trattamento dei rifiuti speciali, con il 58% degli impianti dedicato esclusivamente a questa tipologia rispetto al 6% che tratta esclusivamente rifiuti urbani. Una parte considerevole degli operatori (36%) si occupa di entrambe le tipologie.

Il rapporto mette in luce anche il trend di crescita nelle operazioni di acquisizione e fusione: tra il 2017 e il 2024, ben il 49% delle operazioni di investimento sono state acquisizioni, evidenziando l’opportunità di creare sinergie di mercato tra i diversi attori del settore. L’industria dei rifiuti, quindi, si avvia verso una fase di consolidamento, favorita dal crescente interesse di investitori finanziari, attratti dagli obiettivi di sostenibilità e dagli investimenti ESG.

Tuttavia, per mantenere questo ritmo di crescita, secondo il rapporto di Agici è fondamentale semplificare il quadro normativo e ridurre le incertezze regolative. Attualmente, il settore si scontra con ambiguità nella distribuzione delle competenze tra Stato, Regioni e Autorità, oltre a una lentezza nel recepire innovazioni di mercato. Il Direttore dell’Osservatorio, Marco Carta, ha sottolineato l’urgenza di una riforma normativa che dia maggiore stabilità al settore: “Gli operatori del settore sono pronti a innovare e riciclare nuovi materiali, ma per fare un salto di qualità occorre semplificare le normative e rimuovere le contraddizioni nelle competenze tra gli enti pubblici”.

Il rapporto di Agici suggerisce un cambiamento di paradigma: spostare il sostegno pubblico dall’incentivo diretto al riciclo a uno stimolo indiretto che favorisca la domanda di materie prime secondarie. Una normativa più chiara e stabile potrebbe rafforzare la filiera, rendendo l’Italia un punto di riferimento in Europa per la gestione sostenibile dei rifiuti e per l’economia circolare. La prospettiva è quella di un settore in grado di consolidarsi ulteriormente, con una regolamentazione che dia fiducia agli investitori e sostenga un mercato in espansione, contribuendo allo stesso tempo alla crescita della green economy.

L'intervista di affaritaliani.it a Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici

 

"Sono emersi numerosi spunti su questo settore estremamente variegato, grazie anche alla partecipazione ampia e diversificata di rappresentanti del mondo delle utilities, dell'industria, della finanza e delle associazioni. È emerso con chiarezza che il settore sta cambiando pelle in modo positivo, con una rapida evoluzione in termini di competenze, digitalizzazione e scala degli operatori, che si preparano a fare un salto di qualità. Si stanno creando grandi poli integrati, guidati sia dalle utilities che dai privati, con il supporto della finanza, che sta fungendo da aggregatore per un mercato molto frammentato", ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici, ai microfoni di affaritaliani.it.

Carta ha concluso: "Ci aspettiamo quindi una rapida crescita, una maggiore concentrazione del settore e un aumento significativo della qualità su tutta la filiera, dalla raccolta all’impiantistica fino al riciclo. Naturalmente, ci sono anche criticità, legate in parte al contesto internazionale e alla globalizzazione del mercato delle commodities. È fondamentale mantenere l’attenzione anche sul settore pubblico, che deve evolversi per seguire la dinamicità di questo mercato e diventare un vero propulsore dei suoi effetti positivi".

L'intervista di affaritaliani.it a Sini (Agici) e Fontana (CONAI)

 

"L'analisi dell'Osservatorio si è concentrata innanzitutto sulla mappatura dell'industria dei rifiuti, identificando i principali operatori del settore. Si tratta, in prevalenza, di piccole e medie imprese con un singolo impianto o impianti di dimensioni ridotte come asset principale", ha dichiarato Eugenio Sini, Coordinatore dell'Osservatorio Rifiuti di Agici. "Inoltre, abbiamo osservato come ci sia spazio per una maggiore concentrazione del mercato: l'industria è ormai matura e continua a investire, con il settore finanziario che riveste un ruolo chiave nel sostenerne la crescita. Tuttavia, per favorire ulteriori investimenti, è essenziale rimuovere alcuni ostacoli normativi che al momento limitano il settore. Per questo, abbiamo avanzato proposte di revisione sia complessiva sia specifica delle policy, volte a eliminare le problematiche che impediscono agli investitori di operare in un contesto stabile e remunerativo".

"È stato un piacere assistere alla presentazione del primo numero dell'Osservatorio Rifiuti in Italia", ha commentato Simona Fontana, Direttore Generale di CONAI. "In un settore chiamato a fare un salto di qualità, è cruciale comprendere meglio le dinamiche attuali tra operatori e impianti, aggiornando costantemente le informazioni disponibili. Dall'osservatorio emerge ancora una volta il livello di frammentazione del comparto e il divario tra Nord e Sud in termini di impianti e capacità autorizzata. Se vogliamo che la gestione dei rifiuti diventi una vera fonte di materiali riciclati per l'industria manifatturiera italiana, è fondamentale creare un sistema più ordinato, con ruoli e responsabilità chiari a tutti i livelli di governance". Fontana ha inoltre sottolineato l'importanza di rafforzare la domanda di prodotti riciclati, proponendo obiettivi sempre più ambiziosi per l'inclusione di materiali riciclati nei nuovi prodotti e imballaggi. "È essenziale riconoscere il valore ambientale ed economico dei materiali riciclati e stabilire strumenti di supporto al mercato, affinché possano competere economicamente con quelli vergini, migliorando così il rapporto tra domanda e offerta".

L'intervista di affaritaliani.it a Bertoni (Accenture), Vaccarisi (Keystone Executive Search) e Corradi (Acinque Ambiente)

 

Il settore dei rifiuti in Italia necessita di un maggiore coinvolgimento della finanza italiana e internazionale per progredire e centrare gli obiettivi di sostenibilità europei. Luca Bertoni, Managing Director di Accenture, ha evidenziato l’importanza del ruolo dei dati per comprendere meglio le aziende, le loro performance e il potenziale evolutivo del settore. "È fondamentale aprire questo mondo alla finanza italiana e internazionale, di cui abbiamo bisogno per evolvere e raggiungere gli obiettivi del sistema Paese", ha affermato Bertoni, sottolineando che la disponibilità di capitali può favorire l’evoluzione delle imprese e rendere il settore più competitivo.

Parallelamente, il rapporto ha messo in evidenza l’urgenza di sviluppare nuove competenze per sostenere modelli di business innovativi. "È necessario ibridizzare le competenze, sia lato stazioni appaltanti sia lato operatori di mercato, creando nuovi modelli di leadership e cultura aziendale", ha dichiarato Maria Cristina Vaccarisi, Partner di Keystone Executive Search. Mauro Corradi, Amministratore Delegato di Acinque Ambiente, ha inoltre richiamato l’attenzione sulla gestione della raccolta differenziata nelle aree turistiche, in cui Acinque Ambiente opera su circa 50 comuni nelle province di Como e Varese. "Abbiamo messo in atto diverse modalità per spingere anche i turisti a differenziare correttamente", ha spiegato Corradi, evidenziando come questa sensibilizzazione sia cruciale per proteggere l’ambiente e migliorare i servizi nelle aree a elevata affluenza.

L'intervista di affaritaliani.it a Cecchin (Herambiente), Belometti (Montello) e Bertolini (IREN Ambiente)

 

Il convegno ha delineato un quadro del settore rifiuti in cui il Gruppo Hera, con la sua vasta rete di impianti e l’impegno nel trattamento di rifiuti urbani e industriali, si riconosce appieno. "Gestiamo un centinaio di impianti e operiamo sia nel settore dei rifiuti urbani sia in quello dei rifiuti industriali", ha dichiarato Paolo Cecchin, Direttore Produzione di Herambiente. Cecchin ha inoltre sottolineato come Hera abbia recentemente intensificato gli investimenti per il recupero dei rifiuti, con l’obiettivo di rendere le strutture “socialmente compatibili” e di supportare la sostenibilità del sistema di gestione.

Per Filippo Belometti, Direttore Finanziario di Montello, il contributo di Agici nel settore dei rifiuti è prezioso, in particolare per le raccomandazioni sul riciclo delle plastiche e sull’apertura del mercato. "Il supporto al riciclo e la sensibilizzazione verso il mercato pagano sempre, sia in termini di minori costi per i cittadini sia per una maggiore valorizzazione ambientale dei rifiuti", ha affermato Belometti. Eugenio Bertolini, Amministratore Delegato di IREN Ambiente, ha invece posto l’accento sulla necessità di ridurre la dipendenza dell’Italia dalle materie prime critiche importate. "Stiamo sviluppando una filiera dedicata al recupero di materie prime critiche", ha spiegato Bertolini, evidenziando come il sistema Paese dipenda oggi per oltre il 90% dalle importazioni. Con i propri impianti, IREN mira a contribuire all’obiettivo europeo e italiano di raggiungere un 25% di recupero delle materie prime critiche attraverso il trattamento dei rifiuti.

L'intervista di affaritaliani.it a Camerano (Algebris Investments) e Perra (Utilitalia)

 

Secondo Luca Valerio Camerano, Managing Director di Algebris Investments, lo studio rappresenta un’occasione per riflettere sul futuro di un settore in costante evoluzione, che si sta strutturando e consolidando in Italia. "Il settore si è integrato e raffinato, ma resta ancora molto da fare, soprattutto nelle aree critiche di sviluppo tecnologico", ha spiegato Camerano, sottolineando il ruolo cruciale che capitale e finanza possono svolgere. Algebris, attraverso i suoi fondi, ha già iniziato a sostenere le imprese di questo comparto, contribuendo alla loro crescita tramite finanziamenti, organizzazione manageriale e opportunità di espansione internazionale. Camerano si augura che questo intervento possa "rendere il settore sempre più interessante, sia per gli operatori sia per gli investitori".

Per Lorenzo Perra, Vicepresidente di Utilitalia, lo studio di Agici sul settore dei rifiuti è essenziale per mappare l’evoluzione dell’impiantistica italiana. "Rappresenta una panoramica esaustiva, soprattutto per chi come noi opera in concessione e rappresenta il 2% delle imprese ma possiede il 14% degli impianti, spesso tra i più grandi e con un fatturato superiore ai 25 milioni", ha spiegato Perra. Il lavoro permette agli operatori di comprendere le trasformazioni avvenute negli ultimi anni e le aree ancora da sviluppare. La crescita del settore ha anche un impatto diretto sulle competenze necessarie: oltre alla raccolta e alla gestione, si affacciano nuove figure professionali come economisti, data analyst e innovatori di processo, che segneranno la prossima frontiera dell’industria dei rifiuti in Italia.

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